
L'Indigofera tinctoria, comunemente nota come Indaco, è un arbusto tropicale della famiglia delle Fabaceae, famoso per essere la fonte storica del colorante indaco. È una pianta decidua o semi-sempreverde con foglie pennate e piccoli fiori rosa o violacei. Nonostante sia stata largamente soppiantata dall'indaco sintetico, rimane importante per la tintura naturale e per le sue proprietà agronomiche come coltura da sovescio e fissatrice di azoto. Le foglie sono la parte della pianta da cui viene estratto il prezioso pigmento blu.
Clima ideale: Tropicale e subtropicale, con temperature calde e alta umidità. Sensibile al gelo, non tollera temperature inferiori a 0°C.
Tipo terreno: Preferisce terreni ben drenati, profondi e fertili, con un pH leggermente acido o neutro (5.5-7.0). Si adatta anche a terreni meno fertili grazie alla fissazione dell'azoto.
Esposizione solare: Pieno sole. Necessita di almeno 6-8 ore di luce solare diretta al giorno per una crescita ottimale e una buona produzione di colorante.
Fabbisogno idrico: Medio-alto durante la fase di crescita attiva. Richiede annaffiature regolari, specialmente durante periodi di siccità. Il terreno deve essere mantenuto costantemente umido ma senza ristagni.
Concimazione: Generalmente non necessaria, specialmente in terreni fertili, grazie alla sua capacità di fissare l'azoto. Un leggero apporto di fosforo e potassio può essere utile per migliorare la fioritura e lo sviluppo dei semi.
Potatura: Potatura regolare è necessaria per mantenere la forma e stimolare la produzione di nuove foglie (che contengono l'indaco). Le piante vengono spesso potate a circa 30-60 cm da terra prima della raccolta.
Propagazione: Per seme (il metodo più comune e efficiente. I semi possono beneficiare di una scarificazione per rompere la dormienza)., Per talea (possibile, ma meno comune per la coltivazione su larga scala).
Periodo consigliato:
Profondità semina cm:
Distanza tra le file:
Terreno ideale:
Esposizione solare:
Temperatura germinazione minima:
Temperatura germinazione massima:
Note:
Periodo consigliato:
Fase vegetativa ideale:
Distanza tra pianta:
Distanza tra file:
Cure post trapianto:
Note:
Frequenza consigliata:
Metodo:
Segni di stress idrico:
Note:
Periodo consigliato:
Fase vegetativa:
Concimi consigliati:
Frequenza:
Modalità applicazione:
Note:
Età pianta anni:
Periodo consigliato:
Tipo di potatura:
Interventi sconsigliati:
Note:
Periodo consigliato:
Frequenza rinvaso anni:
Segni necessità rinvaso:
Tipo terriccio consigliato:
Note:
Periodo consigliato:
Tipo innesto:
Porta innesto consigliato:
Cure post innesto consigliato:
Note:
Periodo raccolta:
Fase maturazione ideale:
Metodo:
Conservazione post raccolta:
Note:
Dominio: Eukaryota
Regno: Plantae
Divisione: Tracheophyta
Classe: Magnoliopsida
Ordine: Fabales
Famiglia: Fabaceae
Genere: Indigofera
Specie: Indigofera tinctoria
Nome scientifico: Indigofera tinctoria L.
Nomi alternativi: True Indigo, Common Indigo, Indian Indigo
Tipi: Regioni tropicali e subtropicali umide, Bordure di foreste, Aree coltivate, Terreni disturbati, Prati, Margini di campi
Distribuzione Geografica: Asia (India, Sud-est asiatico, Cina), Africa (aree tropicali), Americhe (aree tropicali e subtropicali), Oceania (alcune aree)
Portamento: Arbusto eretto, ben ramificato, con un portamento cespuglioso.
Altezza: 1-2 metri (occasionalmente fino a 3 m in condizioni ottimali)
Diametro chioma: 0.5-1.5 metri
Tipo: Baccello (legume) stretto, lineare, leggermente ricurvo, glabro.
Colore: Giovane: verde; maturo: marrone chiaro.
Periodo Maturazione: Dopo la fioritura, solitamente in tarda estate/autunno.
Colore: Rosa, violaceo o rosso-purpureo.
Forma: Piccoli, a forma di farfalla (papilionacei), raccolti in racemi ascellari densi e corti.
Periodo Fioritura: Dipende dal clima, ma generalmente da maggio a ottobre nelle regioni tropicali, o durante la stagione delle piogge.
Profumo: Leggero, non particolarmente pronunciato.
Impollinazione: Insetti (api, farfalle)
Forma: Composte imparipennate, con 4-7 paia di foglioline opposte o subopposte, ellittiche o obovate.
Disposizione: Alternate sul fusto.
Colore: Verde chiaro o verde bluastro, leggermente più chiaro sulla pagina inferiore.
Caratteristiche: Foglioline con una piccola punta all'apice e margini interi. Cadono in condizioni di siccità o freddo.
Tipo: Legnoso, cilindrico, ramificato.
Colore: Verde-brunastro quando giovane, più legnoso e grigiastro con l'età.
Caratteristiche: Leggermente pubescente (peloso) quando giovane.
Tipo: Fittonante e fibrosa.
Caratteristiche: Sviluppa noduli radicali con batteri azoto-fissatori (Rhizobium).
Fotosintesi: Avviene nelle foglie. La pianta è adattata a climi con alta irradiazione solare.
Traspirazione: Regolata dagli stomi fogliari. La pianta può tollerare brevi periodi di siccità.
Respirazione cellulare: Processo metabolico standard per la produzione di energia.
Assorbimento nutrienti: Assorbe nutrienti dal suolo. La fissazione dell'azoto è cruciale per la sua crescita e per l'arricchimento del suolo.
Modalità: Sessuale (semi), Asessuale (talee, anche se meno comune nella coltivazione su larga scala)
Agenti (impollinazione): Insetti (principalmente api)
Meccanismi (impollinazione): I fiori sono strutturati per l'impollinazione entomofila, attraggono gli impollinatori con nettare e polline.
Agenti (disseminazione): Gravità, Acqua (sporadicamente), Vento (per rotolamento dei baccelli)
Meccanismi (disseminazione): I baccelli si aprono rilasciando i semi che cadono a terra o vengono trasportati localmente.
Periodo riproduttivo: Fioritura e fruttificazione avvengono principalmente durante la stagione delle piogge o nei mesi più caldi e umidi.
Sviluppo giovani: I semi germinano formando giovani piantine che si sviluppano rapidamente in arbusti.
Durata media vita: 2-3 anni come coltura annuale o biennale per la produzione di indaco, ma può vivere più a lungo come arbusto perenne.
Tappe principali: Seme \rightarrow Piantina \rightarrow Arbusto maturo \rightarrow Fioritura e fruttificazione \rightarrow Produzione di semi.
Usi alimentari: Non commestibile per gli esseri umani. Foglie e germogli possono essere utilizzati come foraggio per il bestiame.
Usi medicinali: Nella medicina tradizionale (Ayurveda, Unani) viene utilizzata per le sue proprietà antisettiche, antinfiammatorie e antiparassitarie. Usata per trattare problemi della pelle, febbre, disturbi epatici e splenici.
Usi ornamentali: Raramente coltivata per scopi puramente ornamentali, ma i suoi fiori possono essere attraenti. A volte inclusa in giardini tropicali o botanici.
Usi industriali: La fonte principale del colorante indaco naturale, ampiamente utilizzato per tingere tessuti (come il denim dei jeans), fibre, e cosmetici. L'indaco estratto dalle foglie è il pigmento blu più antico e storicamente significativo. Il legno non ha un uso industriale significativo.
Impatto culturale: Profondamente radicata nella storia culturale di molte civiltà asiatiche e africane per la produzione di tessuti blu. Simbolo di artigianato tradizionale e identità culturale in molte regioni del mondo.
Mitologia / Leggende: Associata a storie e tradizioni legate alla tintura e ai tessuti, in particolare in India e Sud-est asiatico, dove la tintura indaco ha avuto un ruolo sacro e sociale.
Gestione agricola: Coltivata come coltura da reddito per la produzione di indaco. Utilizzata anche come coltura di sovescio (verde) per migliorare la fertilità del suolo e come foraggio.
Sfruttamento: Storicamente, ampiamente coltivata e sfruttata per la produzione di colorante, portando a un'intensa produzione agricola e al commercio globale dell'indaco prima dell'avvento dei coloranti sintetici.
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