
L'Oryza glaberrima, comunemente noto come riso africano, è una specie di riso domesticata in Africa, distinta dal più diffuso riso asiatico (_Oryza sativa_). Sebbene meno coltivato a livello globale, riveste una fondamentale importanza storica e culturale per l'Africa occidentale, dove è stato coltivato per oltre 3000 anni. Questa specie si distingue per la sua rusticità e resistenza a condizioni ambientali difficili, tra cui siccità, suoli poveri, malattie e parassiti specifici dell'Africa, e la capacità di competere bene con le erbe infestanti. I suoi chicchi sono solitamente più piccoli e spesso di colore rossastro. L'_Oryza glaberrima_ è prezioso per il suo patrimonio genetico unico, che offre potenziali soluzioni per lo sviluppo di varietà di riso più resistenti e adatte ai cambiamenti climatici.
Clima ideale: Tropicale e subtropicale caldo, con stagioni delle piogge definite. Mostra maggiore tolleranza a periodi di siccità rispetto a _O. sativa_.
Tipo terreno: Si adatta a una vasta gamma di suoli, inclusi terreni marginali, acidi e poveri di nutrienti. Predilige terreni argillosi o limosi con buona capacità di ritenzione idrica, ma può crescere bene anche in condizioni meno ideali.
Esposizione solare: Pieno sole. Richiede elevata insolazione per una crescita ottimale e una buona produzione.
Fabbisogno idrico: Medio-alto. Sebbene più tollerante alla siccità di _O. sativa_, beneficia di piogge regolari o irrigazione. Può essere coltivato in risaie allagate o in sistemi pluviali (upland) dove le precipitazioni sono sufficienti.
Concimazione: Basso-medio. Generalmente richiede meno input di fertilizzanti rispetto a _O. sativa_ grazie alla sua efficienza nell'utilizzo dei nutrienti. Beneficia di apporti di materia organica.
Potatura: Non necessaria.
Propagazione: Semina diretta
Periodo consigliato:
Profondità semina cm:
Distanza tra le file:
Terreno ideale:
Esposizione solare:
Temperatura germinazione minima:
Temperatura germinazione massima:
Note:
Periodo consigliato:
Fase vegetativa ideale:
Distanza tra file:
Cure post trapianto:
Note:
Frequenza consigliata:
Metodo:
Segni di stress idrico:
Note:
Periodo consigliato:
Fase vegetativa:
Concimi consigliati:
Frequenza:
Modalità applicazione:
Note:
Età pianta anni:
Periodo consigliato:
Tipo di potatura:
Interventi sconsigliati:
Note:
Periodo consigliato:
Frequenza rinvaso anni:
Segni necessità rinvaso:
Tipo terriccio consigliato:
Note:
Periodo consigliato:
Tipo innesto:
Porta innesto consigliato:
Cure post innesto consigliato:
Note:
Periodo raccolta:
Fase maturazione ideale:
Metodo:
Conservazione post raccolta:
Note:
Dominio: Eukaryota
Regno: Plantae
Divisione: Angiospermae
Classe: Liliopsida
Ordine: Poales
Famiglia: Poaceae
Genere: Oryza
Specie: Oryza glaberrima
Nome scientifico: Oryza glaberrima Steud.
Nomi alternativi: African rice, Riz africain
Tipi: Risaie pluviali (upland), Risaie irrigate (lowland), Zone umide stagionali, Campi a rotazione
Distribuzione Geografica: Africa occidentale (storicamente e attualmente), Africa centrale
Portamento: Erbacea annuale, cespitosa, con fusti eretti.
Altezza: 0.6 - 1.5 m (varia a seconda della varietà e delle condizioni)
Diametro chioma: N/A (cresce in densi campi)
Tipo: Cariosside (chicco di riso), ricoperto dalla glumella (pula) e dalla lemma e palea (vestito).
Colore: Spesso rossastro o bruno-violaceo (riso pigmentato), talvolta bianco, dopo la sbramatura.
Periodo Maturazione: Variabile a seconda della varietà e del ciclo colturale.
Colore: Verde pallido o giallastro (all'interno delle spighette)
Forma: Infiorescenza a pannocchia compatta e ramificata. Ogni spighetta contiene un solo fiore ermafrodita. Le glume (lemma e palea) sono aderenti al chicco.
Periodo Fioritura: Variabile a seconda della varietà e del ciclo colturale (es. 90-120 giorni dalla semina).
Profumo: Non significativo.
Impollinazione: Vento (anemofila)Autoimpollinazione
Forma: Lineari, lunghe e strette, spesso con una ligula più corta e auricole meno evidenti rispetto a _O. sativa_.
Disposizione: Alternate lungo il fusto.
Colore: Verde scuro, talvolta con sfumature violacee o rossastre.
Caratteristiche: Possono essere più larghe e spesse, con una superficie glabra (liscia, senza peli) da cui 'glaberrima'.
Tipo: Stelo (culmo), cavo, cilindrico, nodoso, eretto.
Colore: Verde quando giovane, giallo paglierino o rossastro a maturazione.
Caratteristiche: Generalmente più robusto del riso asiatico, meno soggetto all'allettamento.
Tipo: Fascicolate
Caratteristiche: Sistema radicale profondo e robusto, che contribuisce alla resistenza alla siccità e all'ancoraggio in suoli meno stabili.
Fotosintesi: Avviene nelle foglie. È una pianta C3, con adattamenti per un uso efficiente dell'acqua e dei nutrienti in condizioni di stress ambientale.
Traspirazione: La sua tolleranza alla siccità è legata a meccanismi che regolano la traspirazione e l'efficienza nell'uso dell'acqua.
Respirazione cellulare: Processo metabolico standard per la produzione di energia.
Assorbimento nutrienti: Elevata efficienza nell'assorbimento dei nutrienti, anche da suoli marginali e a basso contenuto di fertilizzanti.
Modalità: Sessuale (attraverso la produzione di semi/cariossidi)
Agenti (impollinazione): Vento
Meccanismi (impollinazione): Prevalentemente autoimpollinante, con i fiori che si aprono per un breve periodo per la liberazione del polline. Il vento può favorire una minima impollinazione incrociata.
Agenti (disseminazione): Umano (agricoltura)
Meccanismi (disseminazione): La disseminazione naturale è limitata dalle glume aderenti. La diffusione avviene principalmente tramite la semina controllata dall'uomo dei chicchi per la coltivazione.
Periodo riproduttivo: Variabile a seconda della varietà e della regione, con cicli di crescita spesso più brevi rispetto a _O. sativa_.
Sviluppo giovani: Il seme (cariosside rivestito) germina producendo una plantula che si sviluppa nel culmo principale.
Durata media vita: Annuale (variabile, da 90 a 150 giorni a seconda della varietà e del clima).
Tappe principali: Semina \rightarrow Germinazione \rightarrow Fase vegetativa (emergenza, accestimento) \rightarrow Fase riproduttiva (differenziazione della pannocchia, spigatura, fioritura) \rightarrow Fase di maturazione (riempimento del chicco, maturazione) \rightarrow Raccolta \rightarrow Morte della pianta.
Usi alimentari: Consumato come riso integrale o bianco, base per zuppe, stufati e piatti tradizionali africani. Ha un sapore distintivo e una consistenza diversa da _O. sativa_. Utilizzato anche per bevande fermentate.
Usi medicinali: Nessun uso medicinale diretto documentato. Le sue proprietà nutrizionali (es. antiossidanti nei chicchi pigmentati) possono contribuire a una dieta sana.
Usi ornamentali: Non coltivato a scopo ornamentale.
Usi industriali: Paglia utilizzata per lettiere animali, foraggio o materiali da costruzione locali. Potenziale per la produzione di biocarburanti.
Impatto culturale: Profondamente radicato nelle tradizioni agricole e culinarie di molte etnie dell'Africa occidentale. Simbolo di sovranità alimentare e patrimonio genetico africano.
Mitologia / Leggende: Esistono miti e leggende in Africa occidentale che raccontano l'origine del riso africano, spesso legato a doni divini o a figure ancestrali.
Gestione agricola: Tradizionalmente coltivato in sistemi a basso input, spesso in rotazione o consociazione. Richiede meno fertilizzanti e pesticidi rispetto a _O. sativa_. La raccolta è spesso manuale a causa della fragilità delle spighe e della disarticolazione dei chicchi.
Sfruttamento: Sfruttamento agricolo prevalentemente a livello locale e tradizionale. La sua coltivazione è promossa per la sicurezza alimentare e la sostenibilità.
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