
Il Colchicum autumnale, comunemente noto come Colchico d'autunno o falso zafferano, è una pianta erbacea perenne bulbosa velenosa, originaria dell'Europa. È famosa per la sua particolare fioritura che avviene in autunno, quando produce fiori simili a crochi, di colore rosa-violaceo o bianco, spesso prima che appaiano le foglie. Le foglie verdi, lucide e lanceolate emergono invece in primavera, insieme al frutto. Tutta la pianta, in particolare il bulbo e i semi, contiene un alcaloide altamente tossico, la colchicina, rendendola estremamente pericolosa se ingerita.
Clima ideale: Temperato. Resistente al freddo invernale, tollera bene il gelo. Si adatta a estati secche grazie alla dormienza del bulbo.
Tipo terreno: Ben drenato, umido ma non inzuppato. Preferisce terreni fertili, sabbiosi o argillosi, da neutri a calcarei (pH 6.5-7.5). Evitare terreni troppo acidi o con ristagni idrici che possono causare marciume del bulbo.
Esposizione solare: Pieno sole o mezz'ombra luminosa. Fiorisce meglio in pieno sole, ma tollera la mezz'ombra, specialmente in climi caldi dove un po' di riparo dal sole diretto del pomeriggio può essere utile.
Fabbisogno idrico: Medio. Richiede umidità sufficiente durante la fioritura autunnale e la crescita delle foglie in primavera. Durante l'estate, quando le foglie appassiscono, entra in dormienza e non necessita di annaffiature.
Concimazione: Generalmente non necessaria se il terreno è fertile. Un leggero apporto di concime per bulbose o compost ben maturo in primavera può favorire la crescita del bulbo e la fioritura successiva.
Potatura: Non necessaria. Lasciare che le foglie si ingialliscano e appassiscano naturalmente in estate per permettere al bulbo di immagazzinare energia. Non tagliare le foglie precocemente.
Propagazione: Per divisione dei bulbi-tuberi (ogni 3-4 anni, in estate durante la dormienza), Per seme (lenta, i semi possono impiegare anni per germinare e fiorire)
Periodo consigliato:
Profondità semina cm:
Distanza tra le file:
Terreno ideale:
Esposizione solare:
Temperatura germinazione minima:
Temperatura germinazione massima:
Note:
Periodo consigliato:
Fase vegetativa ideale:
Distanza tra pianta:
Distanza tra file:
Cure post trapianto:
Note:
Frequenza consigliata:
Metodo:
Segni di stress idrico:
Note:
Periodo consigliato:
Fase vegetativa:
Concimi consigliati:
Frequenza:
Modalità applicazione:
Note:
Età pianta anni:
Periodo consigliato:
Tipo di potatura:
Interventi sconsigliati:
Note:
Periodo consigliato:
Frequenza rinvaso anni:
Segni necessità rinvaso:
Tipo terriccio consigliato:
Note:
Periodo consigliato:
Tipo innesto:
Porta innesto consigliato:
Cure post innesto consigliato:
Note:
Periodo raccolta:
Fase maturazione ideale:
Metodo:
Conservazione post raccolta:
Note:
Dominio: Eukaryota
Regno: Plantae
Divisione: Angiospermae
Classe: Liliopsida
Ordine: Liliales
Famiglia: Colchicaceae
Genere: Colchicum
Specie: Colchicum autumnale
Nome scientifico: Colchicum autumnale L.
Nomi alternativi: Autumn Crocus (da non confondere con il vero Crocus), Meadow Saffron
Tipi: Prati umidi, Pascoli, Boschi aperti, Margini di corsi d'acqua, Terreni calcarei o neutri
Distribuzione Geografica: Europa centrale, Europa meridionale (inclusa Italia), Europa occidentale (Regno Unito, Francia), Europa orientale (Balcani)
Portamento: Erbacea perenne bulbosa, con fioritura autunnale seguita dalla comparsa delle foglie in primavera.
Altezza: 10-25 cm (fiori); 20-40 cm (foglie in primavera)
Diametro chioma: 5-10 cm per singolo fiore; forma cespi di foglie in primavera.
Tipo: Capsula ovoide o ellissoidale, a tre valve, che contiene numerosi semi. Il frutto si sviluppa nel sottosuolo in autunno, emerge in primavera con le foglie e matura in estate.
Colore: Giovane: verde; maturo: bruno-giallastro.
Periodo Maturazione: Estate (le capsule emergono in primavera e maturano in estate).
Colore: Tipicamente rosa-lilla o rosa-violaceo, a volte bianco. La base del tubo fiorale è bianca.
Forma: Simile a un croco, con sei tepali uniti alla base a formare un lungo tubo stretto che emerge dal terreno. I sei stami hanno antere gialle. Il pistillo è diviso in tre stili lunghi e sottili.
Periodo Fioritura: Autunno (agosto-ottobre/novembre), prima della comparsa delle foglie. Talvolta può rifiorire in primavera, ma è raro.
Profumo: Assente.
Impollinazione: Insetti (api, mosche, altri impollinatori tardivi)
Forma: Lanceolate o oblungo-lanceolate, ampie e lucide.
Disposizione: Emergono a rosetta dal terreno in primavera (dopo la fioritura autunnale).
Colore: Verde brillante.
Caratteristiche: Appaiono in primavera e appassiscono in estate. Presentano una nervatura centrale evidente.
Tipo: Non un vero fusto aereo, ma un fusto sotterraneo modificato (bulbo-tubero). I fiori e le foglie emergono direttamente dal terreno.
Colore: Non visibile esternamente.
Caratteristiche: Il bulbo-tubero è ovoide, ricoperto da tuniche scure.
Tipo: Radici fibrose che si sviluppano dal bulbo-tubero.
Caratteristiche: Servono principalmente per l'ancoraggio e l'assorbimento di acqua e nutrienti dal terreno.
Fotosintesi: Avviene nelle foglie in primavera ed estate, quando sono presenti. Utilizza la clorofilla.
Traspirazione: Regolata tramite gli stomi fogliari. La pianta è adattata a periodi di dormienza estiva dopo che le foglie appassiscono.
Respirazione cellulare: Processo metabolico standard per la produzione di energia.
Assorbimento nutrienti: Assorbiti dalle radici e dal bulbo-tubero dal terreno, durante la fase di crescita delle foglie e la fioritura.
Modalità: Sessuale (semi), Asessuale (divisione del bulbo-tubero, formazione di bulbilli)
Agenti (impollinazione): Insetti (api, mosche, altri insetti attivi in autunno)
Meccanismi (impollinazione): I fiori colorati e nettare attirano gli insetti. La particolare morfologia del fiore facilita il contatto con il polline.
Agenti (disseminazione): Gravità, Vento (per i semi una volta liberati dalla capsula)
Meccanismi (disseminazione): I semi sono contenuti in capsule che si aprono quando mature. Possono cadere vicino alla pianta madre o essere dispersi dal vento.
Periodo riproduttivo: Fioritura in autunno. Sviluppo del frutto e maturazione dei semi in primavera-estate dell'anno successivo.
Sviluppo giovani: I semi germinano per formare nuove piantine. I bulbilli formati dal bulbo-tubero principale crescono in nuove piante geneticamente identiche.
Durata media vita: Perenne. Il bulbo-tubero può vivere per molti anni, riproducendosi e formando nuove colonie.
Tappe principali: Bulbo-tubero dormiente \rightarrow Fioritura autunnale \rightarrow Dormienza invernale \rightarrow Sviluppo foglie e frutto in primavera \rightarrow Maturazione semi in estate \rightarrow Dormienza estiva \rightarrow Ricomincia il ciclo.
Usi alimentari: Estremamente velenoso. Tutta la pianta, in particolare il bulbo e i semi, contiene colchicina, un alcaloide altamente tossico. L'ingestione può essere letale. Non deve mai essere confuso con lo zafferano (Crocus sativus), che è commestibile e prezioso, ma fiorisce nello stesso periodo e presenta fiori simili.
Usi medicinali: La colchicina, derivata da questa pianta, è un farmaco potentissimo utilizzato in medicina per il trattamento della gotta e della febbre mediterranea familiare. È anche impiegata nella ricerca botanica per indurre poliploidia (duplicazione cromosomica) nelle piante. L'uso deve essere strettamente controllato da personale medico a causa della sua elevata tossicità.
Usi ornamentali: Coltivata come pianta ornamentale in giardini, specialmente in prati e bordure, per la sua fioritura autunnale unica che aggiunge colore quando molte altre piante hanno terminato di fiorire. È importante etichettare e posizionare queste piante con attenzione a causa della loro velenosità.
Usi industriali: Fonte di colchicina per l'industria farmaceutica.
Impatto culturale: Associata all'autunno e ai cambiamenti stagionali. Il suo aspetto ingannevole (simile allo zafferano) le conferisce un ruolo di 'falso' o 'ingannatore' nella simbologia popolare. Spesso citata in testi sulla botanica tossicologica.
Mitologia / Leggende: Il nome 'Colchicum' deriva dalla Colchide, regione storica sul Mar Nero, famosa nella mitologia greca come terra di Medea, esperta di veleni e erbe magiche, a sottolineare la sua natura tossica.
Gestione agricola: Non è una pianta agricola, ma può crescere spontaneamente nei pascoli e può essere tossica per il bestiame se ingerita in grandi quantità, sebbene sia generalmente evitata dagli animali.
Sfruttamento: Raccolta per l'estrazione di colchicina a fini farmaceutici, ma la coltivazione a tale scopo è specializzata. La raccolta selvatica è rara e sconsigliata.
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