
La Lloydia serotina, comunemente nota come Lloydia tardiva o Giglio delle nevi, è una piccola e affascinante pianta erbacea perenne bulbosa, appartenente alla famiglia delle Liliaceae (recentemente riclassificata nel genere Gagea da alcuni botanici, ma ancora ampiamente riconosciuta come Lloydia serotina). È una tipica pianta alpina e artica, nota per la sua estrema resistenza alle condizioni climatiche estreme. Si distingue per i suoi fiori bianchi a forma di stella, spesso con striature verdastre o rossastre sul dorso dei tepali, e una gola gialla. Le sue foglie sono strette e grassocce, quasi simili a erba. È una specie rara e protetta in molte aree, un vero gioiello dei paesaggi di alta montagna.
Clima ideale: Alpino/Artico, con inverni freddi e nevosi, estati fresche e brevi. Estremamente resistente al freddo intenso.
Tipo terreno: Molto ben drenato, povero, ghiaioso, roccioso o sabbioso, con un pH neutro o leggermente acido. Assolutamente essenziale un drenaggio perfetto per evitare il marciume del bulbo.
Esposizione solare: Pieno sole. Necessita di molta luce per fiorire. In giardini rocciosi, posizionarla in una posizione ben esposta al sole.
Fabbisogno idrico: Basso. Si accontenta delle precipitazioni naturali in alta quota. In coltivazione, annaffiare con parsimonia solo in caso di siccità prolungata. Tollera terreno secco in dormienza.
Concimazione: Non richiesta. Cresce naturalmente in terreni poveri. L'eccesso di nutrienti può essere dannoso.
Potatura: Non necessaria. Lasciare che le foglie ingialliscano e muoiano naturalmente.
Propagazione: Per seme (molto difficile e lento in coltivazione, i semi richiedono condizioni specifiche per la germinazione, spesso più anni), Per divisione dei bulbilli (solo se la pianta ha formato cespi, da fare con molta delicatezza in tarda estate/inizio autunno)
Periodo consigliato:
Profondità semina cm:
Distanza tra le file:
Terreno ideale:
Esposizione solare:
Temperatura germinazione minima:
Temperatura germinazione massima:
Note:
Periodo consigliato:
Fase vegetativa ideale:
Distanza tra pianta:
Distanza tra file:
Cure post trapianto:
Note:
Frequenza consigliata:
Metodo:
Segni di stress idrico:
Note:
Periodo consigliato:
Fase vegetativa:
Concimi consigliati:
Frequenza:
Modalità applicazione:
Note:
Età pianta anni:
Periodo consigliato:
Tipo di potatura:
Interventi sconsigliati:
Note:
Periodo consigliato:
Frequenza rinvaso anni:
Segni necessità rinvaso:
Tipo terriccio consigliato:
Note:
Periodo consigliato:
Tipo innesto:
Porta innesto consigliato:
Cure post innesto consigliato:
Note:
Periodo raccolta:
Fase maturazione ideale:
Metodo:
Conservazione post raccolta:
Note:
Dominio: Eukaryota
Regno: Plantae
Divisione: Tracheophyta
Classe: Liliopsida
Ordine: Liliales
Famiglia: Liliaceae
Genere: Lloydia
Specie: Lloydia serotina
Nome scientifico: Lloydia serotina (L.) Rchb.
Nomi alternativi: Alpenlilie, Lloydia tardiva, Snowdon Lily (nel Regno Unito)
Tipi: Pendii rocciosi, Morene, Creste ventose, Fessure di rocce, Pascoli alpini e subalpini, Terreni ben drenati e poveri
Distribuzione Geografica: Europa (Alpi, Carpazi, Pirenei, Scandinavia, Regno Unito - Snowdonia), Asia (Caucaso, Urali, Siberia, Himalaya, Cina, Giappone, Corea), Nord America (Alaska, Canada, Montagne Rocciose, Stati Uniti occidentali)
Portamento: Basso, eretto, con uno o pochi fiori per pianta.
Altezza: 5-20 cm
Diametro chioma: 1-2 cm per singolo fiore
Tipo: Capsula piccola, obovoidale o globosa
Colore: Verde quando immatura, marrone chiaro a maturità
Periodo Maturazione: Estate - inizio autunno
Colore: Bianco crema o bianco puro, spesso con venature verdastre o rossastre sul dorso dei tepali esterni e una gola gialla. Gli stami sono bianchi con antere gialle.
Forma: A stella, aperta o leggermente a coppa, con sei tepali ben separati che si allargano. Solitamente un singolo fiore per stelo, raramente due o più.
Periodo Fioritura: Tarda primavera - estate (maggio-agosto, a seconda dell'altitudine e della latitudine). Fiorisce tardi rispetto ad altre bulbose alpine.
Profumo: Inodore.
Impollinazione: Entomofila (principalmente mosche, api, piccoli insetti in ambiente alpino)
Forma: Strette, lineari, filiformi, quasi cilindriche o semicilindriche, carnose, simili a erba.
Disposizione: Basali (2-4), e talvolta 1-2 foglie cauline più piccole sullo stelo.
Colore: Verde brillante o verde-glauco.
Caratteristiche: Superficie liscia.
Tipo: Stelo singolo, sottile, glabro
Colore: Verde chiaro
Caratteristiche: Emergente dal bulbo, porta il fiore apicale.
Tipo: Fascicolate, che si sviluppano dal bulbo
Caratteristiche: Bulbo piccolo, globoso o ovoide, bianco-giallastro, con una tunica esterna sottile.
Fotosintesi: Avviene nelle foglie durante il breve periodo vegetativo estivo, ottimizzata per le condizioni di luce intensa e basse temperature.
Traspirazione: Minimizzata dalle foglie strette e carnose per conservare l'acqua in ambienti ventosi e asciutti.
Respirazione cellulare: Processo metabolico standard per la produzione di energia, con adattamenti per funzionare a basse temperature.
Assorbimento nutrienti: Assorbiti dal substrato roccioso e povero attraverso le radici, con immagazzinamento nel bulbo per la sopravvivenza al lungo inverno.
Modalità: Sessuale (semi), Asessuale (bulbilli o divisione del bulbo)
Agenti (impollinazione): Insetti (mosche e api attive in ambiente alpino)
Meccanismi (impollinazione): I fiori aperti e chiari attirano gli impollinatori in ambienti dove le opzioni floreali sono limitate.
Agenti (disseminazione): Vento, Gravità
Meccanismi (disseminazione): I semi piccoli e leggeri vengono dispersi dal vento. La pianta può produrre anche bulbilli laterali che si staccano e radicano nelle vicinanze della pianta madre.
Periodo riproduttivo: Fioritura in tarda primavera-estate, maturazione dei semi in tarda estate-autunno.
Sviluppo giovani: I semi possono impiegare diversi anni per germinare e i bulbilli per raggiungere la maturità, rendendo la crescita dalla semina un processo lento e difficile in coltivazione.
Durata media vita: I singoli bulbi sono perenni e possono vivere molti anni, anche decenni, in condizioni ideali, formando piccoli gruppi.
Tappe principali: Bulbo in dormienza invernale \rightarrow Germinazione (foglie e stelo) \rightarrow Fioritura \rightarrow Impollinazione \rightarrow Formazione del frutto (capsula) e semi \rightarrow Dormienza estiva del bulbo.
Usi alimentari: Non commestibile. Alcune specie simili di Gagea sono state usate, ma questa specie non ha usi alimentari documentati.
Usi medicinali: Nessun uso medicinale documentato.
Usi ornamentali: Molto apprezzata da appassionati di piante alpine e in giardini rocciosi specializzati per la sua bellezza delicata e la sua rarità. È una sfida da coltivare al di fuori del suo habitat naturale.
Usi industriali: Nessun uso industriale.
Impatto culturale: Simbolo della flora alpina e della resilienza della natura in ambienti estremi. Nel Regno Unito, dove è estremamente rara, è considerata un'icona botanica e un simbolo di conservazione.
Mitologia / Leggende: Non esistono specifiche mitologie o leggende diffuse, ma il suo status di 'sopravvissuta' in ambienti estremi le conferisce un'aura di particolare fascino.
Gestione agricola: Non gestita in agricoltura.
Sfruttamento: Principalmente per scopi orticoli da parte di vivaisti specializzati. La raccolta in natura è illegale in molte delle sue aree di distribuzione.
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