
La Vitellaria paradoxa, comunemente nota come Karité o albero del burro, è un albero deciduo di medie dimensioni, originario delle savane dell'Africa occidentale e centrale. È celebre per i suoi frutti che contengono grandi semi ricchi di grassi, dai quali si estrae il famoso burro di karité. Questo burro è ampiamente utilizzato nell'industria alimentare, cosmetica e farmaceutica per le sue proprietà emollienti, idratanti e nutritive. Il karité è una specie fondamentale per le economie locali, fornendo cibo, reddito e risorse ambientali.
Clima ideale: Tropicale secco o semi-arido con una stagione delle piogge ben definita e una stagione secca prolungata. Non tollera il gelo.
Tipo terreno: Si adatta a un'ampia gamma di terreni, inclusi quelli poveri, sabbiosi e rocciosi, purché ben drenati. Non tollera terreni compattati o ristagno idrico.
Esposizione solare: Pieno sole. È un albero da savana abituato a una luce intensa per la maggior parte dell'anno.
Fabbisogno idrico: Basso una volta stabilito. Le piante giovani richiedono irrigazioni regolari. Gli alberi maturi sono molto resistenti alla siccità.
Concimazione: Generalmente non richiesta in condizioni naturali. In coltivazione, una leggera concimazione organica può favorire la crescita, ma non è una pratica comune.
Potatura: Non necessaria per la produzione. La potatura può essere effettuata per scopi di formazione o per rimuovere rami morti/malati, ma non è una pratica standard nelle coltivazioni tradizionali.
Propagazione: Seme (il metodo più comune, ma la germinazione è lenta e la crescita è molto lenta), Talea o innesto (difficile e con tassi di successo bassi, in fase di ricerca per migliorarne l'efficienza)
Periodo consigliato:
Profondità semina cm:
Distanza tra le file:
Terreno ideale:
Esposizione solare:
Temperatura germinazione minima:
Temperatura germinazione massima:
Note:
Periodo consigliato:
Fase vegetativa ideale:
Distanza tra pianta:
Distanza tra file:
Cure post trapianto:
Note:
Frequenza consigliata:
Metodo:
Segni di stress idrico:
Note:
Periodo consigliato:
Fase vegetativa:
Concimi consigliati:
Frequenza:
Modalità applicazione:
Note:
Età pianta anni:
Periodo consigliato:
Tipo di potatura:
Interventi sconsigliati:
Note:
Periodo consigliato:
Frequenza rinvaso anni:
Segni necessità rinvaso:
Tipo terriccio consigliato:
Note:
Periodo consigliato:
Tipo innesto:
Porta innesto consigliato:
Cure post innesto consigliato:
Note:
Periodo raccolta:
Fase maturazione ideale:
Metodo:
Conservazione post raccolta:
Note:
Dominio: Eukaryota
Regno: Plantae
Divisione: Angiospermae
Classe: Eudicotyledoneae
Ordine: Ericales
Famiglia: Sapotaceae
Genere: Vitellaria
Specie: Vitellaria paradoxa
Nome scientifico: Vitellaria paradoxa C.F. Gaertn.
Nomi alternativi: Albero del burro, Shea tree, Shi tree
Tipi: Savane dell'Africa tropicale semi-arida, Aree di transizione tra savana e foresta, Terreni poveri e rocciosi
Distribuzione Geografica: Africa occidentale (es. Burkina Faso, Mali, Ghana, Nigeria, Senegal), Africa centrale (es. Ciad, Sudan, Uganda)
Portamento: Albero deciduo di medie dimensioni, con chioma densa e arrotondata.
Altezza: 10-15 metri (fino a 20 metri in condizioni ottimali)
Diametro chioma: 5-10 metri
Tipo: Drupe ovoidali o ellittiche, simili a piccole prugne.
Colore: Verde scuro a maturazione, con polpa giallastra.
Periodo Maturazione: Maggio-Agosto (inizio della stagione delle piogge). Contengono 1-2 semi grandi e oleosi.
Colore: Bianco-giallastro, cremoso.
Forma: Piccoli, a forma di campana, raccolti in densi fascicoli ascellari.
Periodo Fioritura: Dicembre-Aprile (durante la stagione secca, prima dello sviluppo delle foglie).
Profumo: Delicato, mielato.
Impollinazione: Entomofila (api e altri insetti)
Forma: Grande, oblungo-ellittica o spatolata, con apice arrotondato o leggermente appuntito. Raccolte in ciuffi all'apice dei rami.
Disposizione: Spirale all'apice dei rami.
Colore: Verde scuro lucido sulla pagina superiore, più chiaro sulla inferiore.
Caratteristiche: Possono avere una consistenza coriacea. Cadono durante la stagione secca prima della fioritura e dei nuovi germogli.
Tipo: Robusto, spesso ramificato fin dalla base. Corteccia spessa e scura.
Colore: Grigio scuro, quasi nero, profondamente fessurata.
Caratteristiche: Resistente al fuoco.
Tipo: Profondo e robusto, con radici a fittone e laterali estese.
Caratteristiche: Permettono alla pianta di accedere a riserve idriche profonde e di resistere al vento e alla siccità.
Fotosintesi: Avviene nelle foglie. La fioritura e la fruttificazione avvengono in periodi strategici per ottimizzare l'uso delle risorse idriche e luminose.
Traspirazione: Regolata per minimizzare la perdita d'acqua durante i periodi di siccità. Le foglie cadono per ridurre la superficie traspirante.
Respirazione cellulare: Processo metabolico standard.
Assorbimento nutrienti: Assorbimento di acqua e nutrienti dal terreno tramite l'esteso sistema radicale.
Modalità: Sessuale (semi), Asessuale (talea, innesto, ma meno comune e più difficile)
Agenti (impollinazione): Insetti (principalmente api)
Meccanismi (impollinazione): I fiori sono ermafroditi o funzionalmente unisexuali. L'impollinazione incrociata è comune e favorisce una migliore fruttificazione.
Agenti (disseminazione): Animali (frugivori), Umano
Meccanismi (disseminazione): I frutti maturi cadono a terra e sono consumati da animali, che poi disperdono i semi. La disseminazione umana avviene tramite la raccolta e la piantagione.
Periodo riproduttivo: Fioritura durante la stagione secca (Dic-Apr), fruttificazione durante l'inizio della stagione delle piogge (Mag-Ago).
Sviluppo giovani: La germinazione dei semi è lenta e può richiedere diversi mesi. La crescita delle giovani piante è lenta e la fruttificazione inizia solo dopo 15-20 anni.
Durata media vita: Molto longevo, può vivere per 200-300 anni, con esemplari che superano i 400 anni.
Tappe principali: Seme \rightarrow Germinazione \rightarrow Crescita vegetativa (lenta) ightarrow Fioritura (dopo 15-20 anni) ightarrow Fruttificazione ightarrow Ripetizione del ciclo.
Usi alimentari: La polpa del frutto è commestibile, dolce e leggermente acida. I semi sono la fonte del burro di karité, usato come olio da cucina, sostituto del burro e nell'industria dolciaria (equivalente del burro di cacao).
Usi medicinali: Il burro di karité è usato tradizionalmente per trattare ustioni, ferite, dermatiti, dolori muscolari e reumatismi. Ha proprietà antinfiammatorie e cicatrizzanti.
Usi ornamentali: Non comune come pianta ornamentale al di fuori del suo areale nativo a causa della sua crescita lenta e delle esigenze climatiche specifiche.
Usi industriali: Il burro di karité è un ingrediente fondamentale nell'industria cosmetica (creme idratanti, lozioni, balsami per capelli, saponi) e farmaceutica. Il legno è usato per mobili e strumenti, ma il taglio è spesso proibito o regolamentato per la sua importanza ecologica ed economica.
Impatto culturale: Il karité è un albero sacro in molte culture dell'Africa occidentale. È associato alla fertilità, alla salute e alla prosperità. La raccolta e la lavorazione del burro di karité sono attività tradizionali svolte principalmente dalle donne, che contribuiscono significativamente al reddito familiare.
Mitologia / Leggende: In alcune tradizioni africane, l'albero di karité è considerato un albero della vita o un albero divino, che fornisce sostentamento e protezione.
Gestione agricola: Principalmente raccolto da alberi selvatici nelle savane. Gli sforzi per la coltivazione intensiva sono limitati dalla crescita lenta e dalla lunga fase giovanile. Vengono promosse pratiche di agroforestazione.
Sfruttamento: Sfruttamento intensivo per la produzione di burro di karité. La raccolta sostenibile è una preoccupazione crescente per garantire la sopravvivenza della specie e delle comunità che ne dipendono.
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