
La Pinguicula vulgaris, comunemente nota come pinguicola comune o erba unta comune, è una pianta carnivora perenne che cattura insetti utilizzando le sue foglie basali appiccicose e lucide. Originaria delle regioni temperate e boreali dell'emisfero settentrionale, cresce tipicamente in habitat umidi come torbiere, paludi e aree rocciose con ristagni d'acqua. Le sue foglie formano una rosetta basale e sono ricoperte da minuscole ghiandole che secernono una sostanza mucillaginosa, simile a colla, per attrarre e intrappolare piccoli insetti. Una volta catturati, enzimi digestivi disciolgono la preda per assorbirne i nutrienti. In primavera-estate, produce fiori vistosi, solitamente viola o lilla, portati singolarmente su steli sottili. È una pianta ecologicamente importante che contribuisce al controllo degli insetti in ambienti poveri di nutrienti.
Clima ideale: Temperato freddo a temperato. Richiede inverni freddi (con dormienza e formazione di ibernacolo) ed estati fresche. Resiste al gelo. Zone USDA 2-7.
Tipo terreno: Substrato acido, ben drenato ma costantemente umido e povero di nutrienti. Miscele ideali: torba di sfagno acida e perlite/sabbia di quarzo (rapporto 1:1 o 2:1). Evitare assolutamente terricci universali o contenenti nutrienti o calcare.
Esposizione solare: Luce brillante, pieno sole o mezz'ombra luminosa. Una buona esposizione favorisce la colorazione delle foglie e la fioritura, ma attenzione a evitare il surriscaldamento eccessivo in estate, specialmente se l'aria è secca.
Fabbisogno idrico: Molto alto. Il substrato deve essere sempre umido, quasi inzuppato, ma non stagnante. Utilizzare solo acqua distillata, demineralizzata o piovana. Mantenere il vaso in un sottovaso con 1-2 cm d'acqua durante la stagione di crescita. Ridurre l'acqua in inverno (dormienza).
Concimazione: Assolutamente non necessaria e dannosa. I nutrienti sono ottenuti tramite la carnivoria. L'aggiunta di fertilizzanti chimici o organici ucciderebbe la pianta.
Potatura: Minima. Rimuovere le foglie morte o marce. Non richiede potature di forma.
Propagazione: Per seme (richiede stratificazione a freddo per germinare)., Per divisione degli ibernacoli (in primavera)., Per gemme avventizie (le foglie vecchie possono produrre nuove piccole rosette se poste su substrato umido).
Periodo consigliato:
Profondità semina cm:
Distanza tra le file:
Terreno ideale:
Esposizione solare:
Temperatura germinazione minima:
Temperatura germinazione massima:
Note:
Periodo consigliato:
Fase vegetativa ideale:
Distanza tra pianta:
Distanza tra file:
Cure post trapianto:
Note:
Frequenza consigliata:
Metodo:
Segni di stress idrico:
Note:
Periodo consigliato:
Fase vegetativa:
Concimi consigliati:
Frequenza:
Modalità applicazione:
Note:
Età pianta anni:
Periodo consigliato:
Tipo di potatura:
Interventi sconsigliati:
Note:
Periodo consigliato:
Frequenza rinvaso anni:
Segni necessità rinvaso:
Tipo terriccio consigliato:
Note:
Periodo consigliato:
Tipo innesto:
Porta innesto consigliato:
Cure post innesto consigliato:
Note:
Periodo raccolta:
Fase maturazione ideale:
Metodo:
Conservazione post raccolta:
Note:
Dominio: Eukaryota
Regno: Plantae
Divisione: Tracheophyta
Classe: Magnoliopsida
Ordine: Lamiales
Famiglia: Lentibulariaceae
Genere: Pinguicula
Specie: Pinguicula vulgaris
Nome scientifico: Pinguicula vulgaris L.
Nomi alternativi: Common Butterwort, Bog Violet
Tipi: Torbiere (alte e basse), Paludi, Prati umidi, Sponde di corsi d'acqua e laghi, Terreni rocciosi umidi e stillicidiosi, Fessure di rocce con infiltrazioni d'acqua
Distribuzione Geografica: Europa (ampia diffusione, dalle zone artiche ai monti dell'Italia centrale), Nord America (Canada, Alaska, Stati Uniti settentrionali), Asia (Russia settentrionale, Siberia, Himalaya), Islanda, Groenlandia
Portamento: Pianta erbacea perenne. Forma una rosetta basale di foglie appiattite o leggermente erette. In inverno forma una gemma compatta (ibernacolo).
Altezza: Altezza della rosetta 2-5 cm. Steli fiorali alti 5-20 cm.
Diametro chioma: Diametro della rosetta 5-10 cm.
Tipo: Capsula ovoidale, contenente numerosi semi piccoli e scuri.
Colore: Brunastro a maturità
Periodo Maturazione: Estate - autunno
Colore: Viola, blu-violetto, lilla, raramente bianco. Spesso con una macchia bianca o gialla alla base del labbro inferiore.
Forma: Zigomorfi (irregolari), bilabiati, con uno sperone rivolto all'indietro. Portati singolarmente su steli sottili e glabri che emergono dal centro della rosetta.
Periodo Fioritura: Maggio-luglio (primavera-estate)
Profumo: Inodore
Impollinazione: Insetti (principalmente imenotteri come bombi e api, attratti dal colore e dalla forma del fiore)
Forma: Spesse, carnose, obovate o spatolate, con margini leggermente arrotolati.
Disposizione: A rosetta basale.
Colore: Verde brillante, spesso con sfumature rossastre in pieno sole o con stress idrico.
Caratteristiche: Ricoperte da due tipi di ghiandole: peduncolate (che secernono mucillagine per catturare) e sessili (che secernono enzimi digestivi per assorbire i nutrienti dalla preda).
Tipo: Molto corto, quasi assente, formando un rizoma basale. Non ha un fusto eretto sopra il terreno.
Colore: Verde chiaro
Caratteristiche: Il 'fusto' è ridotto al minimo, con le foglie che si originano direttamente da esso.
Tipo: Fascicolato, poco profondo, sottile e fragile.
Caratteristiche: Servono principalmente per l'ancoraggio e l'assorbimento dell'acqua, data la loro scarsa capacità di assorbire nutrienti in suoli poveri. Non sono carnivore.
Fotosintesi: Avviene nelle foglie. La pianta è adattata a vivere in ambienti con buona esposizione luminosa, anche se umidi.
Traspirazione: Regolata dagli stomi. Le foglie carnose aiutano a mantenere l'idratazione in un ambiente che può avere periodi di siccità superficiale, sebbene il substrato sia umido.
Respirazione cellulare: Processo metabolico standard per la produzione di energia.
Assorbimento nutrienti: Principalmente tramite la carnivoria (azoto e fosforo da insetti digeriti) e secondariamente dall'acqua. Le radici hanno un ruolo minimo nell'assorbimento di nutrienti.
Modalità: Sessuale (semi), Asessuale (gemme avventizie sulle foglie vecchie, divisione della rosetta, produzione di ibernacoli)
Agenti (impollinazione): Insetti (principalmente imenotteri)
Meccanismi (impollinazione): I fiori colorati e con sperone attirano gli impollinatori. La forma del fiore facilita l'impollinazione incrociata.
Agenti (disseminazione): Vento (semi minuti), Acqua (semi che possono essere trasportati da correnti leggere)
Meccanismi (disseminazione): I semi sono molto piccoli e leggeri, facilmente dispersi dal vento. La caduta delle foglie basali vecchie può dare origine a nuove piantine.
Periodo riproduttivo: Fioritura in primavera-estate. Formazione dell'ibernacolo in autunno per la sopravvivenza invernale.
Sviluppo giovani: Dai semi o dalle gemme avventizie/ibernacoli si sviluppano nuove rosette di foglie.
Durata media vita: Perenne, può vivere per diversi anni in condizioni favorevoli.
Tappe principali: Seme/Ibernacolo \rightarrow Roseta vegetativa carnivora \rightarrow Fioritura \rightarrow Fruttificazione \rightarrow Formazione ibernacolo (inverno) \rightarrow Ripresa vegetativa (primavera).
Usi alimentari: Non commestibile. Le foglie possono essere usate come caglio naturale (per la pinguiculaina, che è una proteasi) in alcune tradizioni locali per la produzione di formaggi o prodotti lattiero-caseari fermentati.
Usi medicinali: Nella medicina popolare, è stata usata per le sue proprietà antibatteriche e antinfiammatorie, ad esempio per trattare verruche o piccole ferite. Non ci sono evidenze scientifiche robuste a supporto di tali usi.
Usi ornamentali: Apprezzata dai collezionisti di piante carnivore e dagli appassionati di giardini rocciosi o di torbiere. Coltivata in terrari o in vasi speciali che replicano le condizioni delle torbiere.
Usi industriali: Nessun uso industriale significativo.
Impatto culturale: Rappresenta un affascinante esempio di adattamento vegetale alla scarsità di nutrienti nel suolo. Simboleggia la peculiarità e la resilienza della flora di torbiera.
Mitologia / Leggende: Il suo nome 'erba unta' deriva dalla consistenza grassa e appiccicosa delle foglie. Non esistono mitologie o leggende specifiche ampiamente diffuse legate a questa specie.
Gestione agricola: Non gestita in agricoltura. La sua coltivazione è limitata agli appassionati e ai vivai specializzati.
Sfruttamento: Raccolta per il commercio orticolo da vivai specializzati. L'uso come caglio è una pratica tradizionale limitata.
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