La Processionaria del Pino è un lepidottero le cui larve (bruchi) si nutrono degli aghi dei pini e, secondariamente, di cedri. Sono famose per la loro abitudine di spostarsi in 'processione' e per i loro peli urticanti, che possono causare gravi reazioni allergiche e irritazioni a persone e animali.
Nome comune: Processionaria del Pino
Nome sicentifico agente: Thaumetopoea pityocampa
Sinonimi: Processionaria del PinusBruco ProcessionariaGattapillo (gergo locale)
Categoria problema: Insetto
Agente tipo: Lepidottero defogliatore
Ciclo biologico e sviluppo: La farfalla adulta (notturna) compare in estate (giugno-agosto) e depone le uova in manicotti cilindrici sugli aghi. Dalle uova nascono le larve (bruchi), che iniziano a nutrirsi degli aghi e, in autunno, costruiscono i nidi invernali, grandi e sericei, in cui passano i mesi più freddi. In primavera (febbraio-aprile), al termine dello sviluppo larvale, i bruchi abbandonano i nidi e scendono in 'processione' verso il terreno per interrarsi e impuparsi. Le crisalidi rimangono nel terreno fino all'estate successiva, quando sfarfallano gli adulti, chiudendo il ciclo. Il ciclo può variare leggermente in base alla specie di pino e alle condizioni climatiche.
Ambiente favorevole: Predilige climi mediterranei e temperati. Inverni miti e estati precedenti secche e calde favoriscono la sopravvivenza delle larve e la loro proliferazione. Le pinete e i singoli pini in aree urbane o giardini sono particolarmente suscettibili.
Piante ospiti principali: Pinus nigra (Pino nero), Pinus sylvestris (Pino silvestre), Pinus halepensis (Pino d'Aleppo), Pinus pinea (Pino domestico), Pinus pinaster (Pino marittimo)
Piante ospiti secondarie: Cedrus spp. (Cedri), altre conifere in caso di forti infestazioni.
Danni diretti: Defogliazione degli aghi, con riduzione della capacità fotosintetica e indebolimento della pianta., Nei casi più gravi, soprattutto su giovani alberi, la defogliazione ripetuta può portare alla morte della pianta.
Danni indiretti: Gravi rischi per la salute umana e animale a causa dei peli urticanti delle larve, che possono causare dermatiti, congiuntiviti, problemi respiratori e, nei casi più gravi, shock anafilattico.
Impatto economico/culturale: Danni estetici a parchi e giardini, costi elevati per gli interventi di controllo e smaltimento. Problemi sanitari e costi medici per reazioni allergiche. Impatto negativo sul turismo nelle aree boschive infestate.
Sintomi su foglie: Defogliazione degli aghi, che appaiono rosicchiati o completamente divorati. Gli aghi danneggiati imbruniscono e disseccano, dando alla chioma un aspetto diradato e sofferente.
Sintomi su fusto e rami: Presenza dei caratteristici 'nidi' sericei di colore bianco (simili a grandi ragnatele) sulle cime o all'estremità dei rami, particolarmente visibili in autunno-inverno. I rami possono apparire spogliati degli aghi.
Sintomi su fiori e frutti: Non direttamente interessati, poiché le larve si nutrono solo di aghi e germogli.
Sintomi su radici e colletto: Non direttamente interessati.
Sintomi generali: Indebolimento generale della pianta, rallentamento della crescita, predisposizione ad attacchi di altri parassiti secondari (es. scolitidi) in caso di defogliazioni ripetute. Nei casi più gravi, soprattutto su giovani piante, può portare alla morte.
Prevenzione: Monitoraggio costante delle piante ospiti, soprattutto in autunno-inverno per individuare i nidi., Mantenere le piante in buona salute generale per aumentarne la resistenza.
Lotta biologica e predatori naturali: Utilizzo del batterio Bacillus thuringiensis kurstaki (Btk) specifico per lepidotteri defogliatori, da applicare quando le larve sono piccole e ancora attive sui nidi (autunno-inizio inverno)., Favorire la presenza di uccelli insettivori (es. cinciallegre) che si nutrono delle larve giovani, e di pipistrelli che predano le farfalle adulte.
Rimedi fisici & meccanici: Rimozione e distruzione dei nidi: tagliare i rami con i nidi in inverno (novembre-gennaio), quando le larve sono all'interno e immobili. Utilizzare protezioni individuali (guanti, occhiali, mascherina) per evitare il contatto con i peli urticanti. Bruciare i nidi o metterli in sacchi sigillati per lo smaltimento., Installazione di trappole a feromoni: per catturare le farfalle maschio adulte in estate, riducendo la riproduzione. Non risolutivo da solo, ma utile per monitorare., Installazione di fasce collanti o trappole a imbuto: in primavera, per catturare le larve durante la 'processione' di discesa dai rami al terreno. Posizionare intorno al tronco.
Nome prodotto: Bacillus thuringiensis kurstaki (Btk)
Descrizione uso: Trattamento insetticida biologico per eccellenza. Spruzzare sulla chioma, bagnando bene gli aghi. Le larve devono ingerire il batterio per essere infettate. Efficace contro le larve giovani in autunno/inizio inverno. Ripetere se necessario.
Curiosità: Le 'processioni' dei bruchi sono un meccanismo di difesa e di ricerca del luogo ideale per l'impupamento. Il bruco 'capofila' lascia una scia di seta che gli altri seguono, in una sorta di lunga fila indiana, per raggiungere il terreno.
Regno: Animalia
Phylum: Arthropoda
Classe: Insecta
Ordine: Lepidoptera
Famiglia: Notodontidae (in passato Thaumetopoeidae)
Genere: Thaumetopoea
Specie: Thaumetopoea pityocampa
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