Le larve degli elateridi, comunemente chiamate 'vermi filiformi' o 'ferretti', sono bruchi lunghi, cilindrici, di consistenza dura e colore giallo-brunastro. Vivono nel terreno e si nutrono delle radici, dei semi germinanti, dei tuberi e dei bulbi, scavando gallerie e rosicchiando il tessuto vegetale. Possono causare gravi danni a semine e colture, portando all'avvizzimento e alla morte delle piante giovani.
Nome comune: Larve di Elateridi
Nome sicentifico agente: Elateridae (Famiglia) - larve
Sinonimi: Vermi filiformiFerrettiVermi di terra
Categoria problema: Insetto
Agente tipo: Insetto fitofago (larve rizofaghe)
Ciclo biologico e sviluppo: Il ciclo di vita degli elateridi è piuttosto lungo, potendo durare da 2 a 5 anni. Le femmine adulte (piccoli coleotteri che si 'lanciano' se capovolti) depongono le uova nel terreno, specialmente in terreni umidi e ricchi di sostanza organica, o in aree precedentemente occupate da prati e pascoli. Le uova si schiudono in larve, che sono la fase dannosa. Le larve vivono nel terreno per molti anni, nutrendosi delle parti sotterranee delle piante. A maturità, le larve si impupano nel terreno, e successivamente gli adulti sfarfallano per riprodursi. Il danno è maggiore nei primi anni di coltura su terreni ex-prato o dopo colture foraggere.
Ambiente favorevole: Le larve di elateridi sono favorite da terreni umidi, freschi e ricchi di sostanza organica, specialmente se la coltura precedente era un prato, una coltura foraggera o un cereale. Preferiscono i terreni argillosi e quelli con presenza di residui colturali non ben interrati. Le infestazioni sono più problematiche in primavera e autunno, quando le larve sono più attive a temperature miti e il terreno è umido.
Piante ospiti principali: Mais, Patata, Frumento, Orzo, Riso, Girasole, Bietola da zucchero, Pomodoro, Carota, Cipolla, Lattuga, Fagiolo, Melone, Cetriolo, Vite (giovani impianti)
Piante ospiti secondarie: Estremamente polifaghe, possono attaccare quasi tutte le colture seminative e orticole, specialmente nelle prime fasi di sviluppo. Sono un problema significativo nelle rotazioni che prevedono il ritorno di colture graminacee o la conversione di pascoli a seminativi.
Danni diretti: Riduzione o annullamento della germinazione dei semi e fallanze nelle semine, costringendo a risemine., Perforazioni e gallerie in tuberi, bulbi e radici carnose, rendendoli invendibili o soggetti a marciumi secondari., Avvizzimento e morte delle giovani piantine a causa del danneggiamento del sistema radicale e del colletto.
Danni indiretti: Diminuzione della resa e della qualità del raccolto., Aumento dei costi di produzione a causa delle risemine e dei trattamenti.
Impatto economico/culturale: L'impatto economico delle larve di elateridi può essere molto significativo, specialmente nelle colture seminative come mais, patata e cereali, e in orticoltura. Le perdite dovute alle fallanze e alla compromissione della qualità dei prodotti (es. patate forate) possono essere ingenti. La lunga durata del loro ciclo di vita nel terreno rende il controllo particolarmente difficile e costoso a lungo termine.
Sintomi su foglie: Le foglie mostrano sintomi di sofferenza indiretta: ingiallimento diffuso, appassimento, crescita stentata e, nei casi più gravi, morte dell'intera pianta. Questo è dovuto al danneggiamento delle radici che impedisce l'assorbimento di acqua e nutrienti.
Sintomi su fusto e rami: Generalmente non attaccano direttamente fusti e rami fuori terra. Tuttavia, in alcune colture, possono perforare il colletto o la base del fusto, causando l'avvizzimento e la caduta della pianta.
Sintomi su fiori e frutti: Non causano danni diretti a fiori o frutti. La loro azione sulle radici e sul colletto indebolisce la pianta, riducendo drasticamente la fioritura e la fruttificazione o portando alla morte della pianta prima della produzione.
Sintomi su radici e colletto: Le larve scavano gallerie all'interno di radici, tuberi (es. patata, carota), bulbi (es. cipolla) e rizomi, rendendoli inutilizzabili o favorendo l'ingresso di marciumi secondari. Sui semi appena germinati o sulle giovani piantine, possono rosicchiare l'apparato radicale o perforare il colletto, causando l'immediato avvizzimento e la morte della pianta, con conseguenti fallanze nelle colture.
Sintomi generali: Avvizzimento improvviso e inspiegabile delle piante, anche in presenza di terreno umido. Crescita stentata o nanismo. Fallanze estese nelle file di semina. Se si estirpano le piante danneggiate, si possono osservare erosioni o gallerie nelle radici o tuberi, e talvolta si trovano le larve stesse attaccate.
Prevenzione: Rotazione colturale: Evitare di far seguire a prati poliennali o cereali colture altamente suscettibili come patata o mais. Inserire nella rotazione colture non gradite agli elateridi (es. leguminose da foraggio come erba medica, o brassicacee come senape per sovescio, che possono avere un effetto biofumigante)., Lavorazioni del terreno: Arauture profonde prima della semina e lavorazioni ripetute durante l'estate possono esporre larve e pupe agli uccelli e alla disidratazione, riducendone le popolazioni. Evitare il ritorno a pratiche di minima lavorazione in terreni fortemente infestati., Epoca di semina: Anticipare o ritardare la semina per evitare il picco di attività delle larve, quando le piante sono più vulnerabili., Semina fitta: In caso di infestazione nota, aumentare la densità di semina per compensare le possibili perdite., Controllo delle infestanti: Ridurre la copertura vegetale che può ospitare gli adulti per l'ovideposizione.
Lotta biologica e predatori naturali: Nematodi entomopatogeni: Alcune specie (es. Steinernema feltiae, Heterorhabditis bacteriophora) possono essere applicate al terreno tramite irrigazione o irrorazione subito dopo la semina o il trapianto. Richiedono un'elevata umidità del suolo e temperature specifiche per essere efficaci., Funghi entomopatogeni: L'applicazione di formulati a base di Metarhizium anisopliae o Beauveria bassiana nel terreno può aiutare a ridurre le popolazioni larvali, ma l'efficacia varia in base al tipo di terreno e alle condizioni ambientali., Predatori naturali: Favorire la presenza di uccelli (corvi, storni, gabbiani), e coleotteri carabidi nel terreno, che predano le larve e gli adulti.
Rimedi fisici & meccanici: Lavorazioni del terreno ripetute: Arare e fresare il terreno più volte prima della semina può esporre le larve e le pupe, uccidendole direttamente o per disidratazione, o rendendole vulnerabili ai predatori., Baite esca (patate, carote): Interrare pezzi di patate o carote a bassa profondità (5-10 cm) come esche. Le larve si raggrupperanno intorno ad esse per nutrirsi e potranno essere raccolte e distrutte quotidianamente. Utile in piccoli orti.
Nome prodotto: Nematodi entomopatogeni
Descrizione uso: Microrganismi da applicare al terreno con l'acqua d'irrigazione. Agiscono infettando e uccidendo le larve. Essenziali umidità del terreno e temperatura del suolo appropriate (generalmente tra 12-25°C).
Nome prodotto: Estratti vegetali (es. piretro naturale, aglio, neem)
Descrizione uso: Il piretro naturale può avere un effetto repellente o insetticida di contatto sugli adulti o sulle larve esposte, ma ha scarsa persistenza e non è efficace contro le larve nel terreno. L'olio di Neem, se incorporato nel terreno, può avere un'azione repellente o inibitoria sullo sviluppo larvale, ma la sua efficacia è variabile in campo.
Curiosità: Gli adulti degli elateridi sono noti per la loro capacità di raddrizzarsi se posti sulla schiena, emettendo un 'click' caratteristico che dà loro il nome inglese di 'click beetles'. Le larve, con il loro corpo duro e la forma allungata, sono estremamente resistenti e possono sopravvivere a lungo nel terreno, rendendo il loro controllo una sfida anche per l'agricoltura moderna. Alcune specie sono utilizzate come indicatori della salute del suolo.
Regno: Animalia
Phylum: Arthropoda
Classe: Insecta
Ordine: Coleoptera
Famiglia: Elateridae
Genere: Varia (es. Agriotes, Melanotus, Ctenicera)
Specie: Varia (es. Agriotes lineatus, Agriotes obscurus, Agriotes sordidus)
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