Gli scolitidi sono piccoli coleotteri le cui larve si sviluppano scavando gallerie sotto la corteccia o nel legno di alberi e arbusti. L'attacco di questi insetti è spesso fatale per le piante già debilitate o stressate, portando al deperimento e alla morte di rami o dell'intera pianta. La loro presenza è segnalata da piccoli fori sulla corteccia e dalla presenza di rosura (segatura fine).
Nome comune: Scolitidi
Nome sicentifico agente: Scolytinae (Sottofamiglia)
Sinonimi: BostrichiColeotteri delle cortecceMinatori del legno
Categoria problema: Insetto
Agente tipo: Insetto xilofago (che si nutre di legno)
Ciclo biologico e sviluppo: Il ciclo di vita degli scolitidi varia a seconda della specie, ma generalmente prevede uova, larve, pupe e adulti. Gli adulti scavano un foro nella corteccia per penetrare e creare una galleria madre, dove le femmine depongono le uova. Le larve si schiudono e scavano gallerie perpendicolari o parallele alla galleria madre, nutrendosi del floema (la parte viva sotto la corteccia) o del legno. Si impupano nelle gallerie e poi gli adulti sfarfallano attraverso i fori circolari di uscita. Molte specie compiono più generazioni all'anno. Alcuni scolitidi (come i 'coleotteri ambrosia') portano con sé funghi simbiontici ('fungo ambrosia') di cui si nutrono le larve, e che contribuiscono a bloccare il sistema vascolare della pianta.
Ambiente favorevole: Gli scolitidi attaccano prevalentemente alberi e arbusti già stressati o debilitati da fattori quali siccità prolungata, lesioni meccaniche, malattie, incendi, eccesso o carenza idrica, o scarsa nutrizione. Le piante in salute, grazie alla loro capacità di produrre resine o gomma, sono in grado di 'allontanare' gli attacchi iniziali. Periodi di caldo e siccità intensi favoriscono la proliferazione degli scolitidi, in quanto indeboliscono le piante e accelerano il ciclo di vita degli insetti.
Piante ospiti principali: Pino, Abete, Larice, Quercia, Faggio, Olmo, Frassino, Acacia, Agrumi, Melo, Pero, Vite, Olivo
Piante ospiti secondarie: La maggior parte degli scolitidi è specie-specifica o attacca solo poche specie affini, ma alcuni sono più generalisti. Sono parassiti di importanza forestale ma anche su piante da frutto e ornamentali, specialmente se in condizioni di stress.
Danni diretti: Ostruzione e interruzione dei vasi conduttori della linfa (xilema e floema) a causa delle gallerie scavate, che portano al deperimento e alla morte dei rami o dell'intera pianta., Trasmissione di funghi xilofagi (es. fungo dell'olmo, fungo ambrosia) che bloccano i vasi e accelerano la morte della pianta.
Danni indiretti: Predisposizione della pianta ad attacchi di altri patogeni o insetti secondari., Perdita di valore commerciale del legname (se l'attacco è su alberi da taglio)., Compromissione paesaggistica e rischio di caduta alberi in aree urbane.
Impatto economico/culturale: L'impatto economico degli scolitidi è estremamente elevato in selvicoltura, dove possono causare la morte di milioni di alberi, portando a ingenti perdite economiche e danni ecologici. In agricoltura, possono compromettere la vitalità di frutteti o vigneti, specialmente in condizioni di stress idrico, rendendo necessaria la sostituzione delle piante infestate. La gestione di questi insetti richiede spesso interventi costosi e su larga scala.
Sintomi su foglie: Le foglie (o gli aghi nelle conifere) iniziano a ingiallire, avvizzire e, successivamente, a imbrunire e cadere (cascola precoce). Questi sintomi non sono un danno diretto ma una conseguenza dell'interruzione del flusso linfatico dovuto alle gallerie scavate nel fusto o nei rami.
Sintomi su fusto e rami: La presenza più evidente è costituita da piccoli fori rotondi (di entrata/uscita, 1-3 mm di diametro) sulla corteccia, spesso accompagnati da piccole montagnette di rosura (segatura fine) di colore chiaro o brunastro, o da fuoriuscita di resina (nelle conifere) o gomma (nelle latifoglie). Sotto la corteccia si possono osservare intricate gallerie scavate dagli adulti e dalle larve, che interrompono il sistema vascolare della pianta. Il distacco della corteccia o la presenza di aree necrotiche lungo il fusto o i rami indicano un'infestazione avanzata. I rami colpiti possono seccare improvvisamente.
Sintomi su fiori e frutti: Non causano danni diretti a fiori o frutti. La loro compromissione è una conseguenza indiretta del deperimento generale della pianta, che porta a una riduzione o assenza di fioritura e fruttificazione.
Sintomi su radici e colletto: Mentre la maggior parte degli scolitidi attacca fusto e rami, alcune specie possono attaccare il colletto o le radici superficiali delle piante debilitate, manifestando sintomi simili a quelli sul fusto (fori, rosura).
Sintomi generali: Rapido deperimento di porzioni della chioma o dell'intera pianta. Morte improvvisa di rami o dell'albero. Presenza di fori e rosura, che si intensifica con l'aumentare dell'infestazione. Odore di fermentazione in prossimità dei fori di alcune specie (es. Xyleborus).
Prevenzione: Mantenere le piante sane e vigorose con un'adeguata irrigazione e concimazione, soprattutto in periodi di siccità., Evitare stress meccanici o lesioni alla corteccia., Rimuovere tempestivamente e smaltire correttamente (bruciare o cippare finemente) gli alberi e i rami infestati o morti, per evitare che diventino focolai di infezione., Nelle aree forestali, praticare una gestione sostenibile per mantenere la salute del bosco e ridurre la densità di alberi suscettibili.
Lotta biologica e predatori naturali: Favorire la presenza di uccelli insettivori (picchi), che si nutrono di larve e adulti di scolitidi., Utilizzo di insetti predatori specifici (es. coleotteri Cleridi) o parassitoidi (es. imenotteri Braconidi o Icneumonidi) che attaccano le larve o le pupe., Applicazione di funghi entomopatogeni (es. Beauveria bassiana, Metarhizium anisopliae) direttamente sulla corteccia o nel terreno, se le condizioni ambientali lo permettono. La loro efficacia è variabile a seconda delle specie di scolitidi e delle condizioni.
Rimedi fisici & meccanici: Rimozione e distruzione degli alberi infestati: La misura più efficace per prevenire la diffusione. Gli alberi con gravi attacchi dovrebbero essere abbattuti e il legno rimosso o trattato (bruciato, cippato, scortecciato) prima dello sfarfallamento della nuova generazione., Trappole a feromoni: Utilizzate per monitorare la presenza e l'andamento delle popolazioni di scolitidi o per la cattura massale in aree limitate, specialmente in contesti forestali. Attraggono gli adulti maschi o femmine e aiutano a ridurre la pressione dell'infestazione., Scortecciatura del legno: Rimuovere la corteccia dagli alberi abbattuti impedisce lo sviluppo delle larve e delle pupe.
Nome prodotto: Olio di Neem (come deterrente/insetticida di contatto)
Descrizione uso: Può essere spruzzato sulla corteccia per un'azione deterrente o per colpire gli adulti in fase di sfarfallamento/ovideposizione, ma la sua efficacia è limitata una volta che gli insetti sono penetrati nel legno.
Curiosità: Gli scolitidi sono noti per la loro strategia riproduttiva complessa, che spesso include la produzione di feromoni di aggregazione per attirare altri individui, permettendo un attacco di massa che può sopraffare le difese dell'albero. Molte specie hanno anche un rapporto simbiotico con funghi che aiutano a digerire il legno, ma che sono anche responsabili di gran parte del danno alla pianta ospite. La loro presenza è spesso un indicatore di stress ambientale per le foreste.
Regno: Animalia
Phylum: Arthropoda
Classe: Insecta
Ordine: Coleoptera
Famiglia: Curculionidae (sottofamiglia Scolytinae)
Genere: Varia (es. Ips, Tomicus, Hylurgus, Xyleborus, Scolytus)
Specie: Varia (es. Ips typographus, Scolytus multistriatus, Tomicus piniperda)
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