Il marciume bianco, o Sclerotinia, è una grave malattia fungina causata principalmente da Sclerotinia sclerotiorum e S. minor. Si manifesta con un marciume acquoso dei tessuti vegetali, spesso alla base del fusto o sulle foglie a contatto con il terreno, ricoperto da una densa muffa bianca cotonosa. La presenza di piccoli corpi neri e duri, chiamati sclerozi, è un segno distintivo. Può portare alla morte della pianta e ha un vasto spettro di ospiti.
Nome comune: Marciume bianco / Sclerotinia
Nome sicentifico agente: Sclerotinia sclerotiorum, Sclerotinia minor
Sinonimi: Moria da SclerotiniaMuffa bianca
Categoria problema: Fungo
Agente tipo: Fungo patogeno necrotrofico
Ciclo biologico e sviluppo: Le specie di Sclerotinia svernano come sclerozi nel terreno, su residui vegetali infetti o mescolati al suolo. Gli sclerozi possono rimanere vitali per molti anni (fino a 8-10). In primavera o in autunno, con temperature moderate (tra 15°C e 25°C) e alta umidità del terreno, gli sclerozi possono germinare in due modi: 1) producendo apoteci (piccoli funghi a forma di coppa) che rilasciano ascospore (spore aeree) che infettano fiori, foglie o fusti; 2) producendo direttamente micelio che infetta le piante a contatto con il terreno. L'infezione è favorita da bagnatura prolungata e densità di impianto elevata. Il fungo produce poi nuovi sclerozi all'interno e sulla superficie dei tessuti infetti, completando il ciclo.
Ambiente favorevole: Il marciume bianco è fortemente favorito da elevata umidità atmosferica (sopra il 90%), bagnatura fogliare prolungata (per la germinazione delle ascospore), temperature moderate (15-25°C), terreni freschi e umidi e scarsa ventilazione. Colture dense e la presenza di residui vegetali infetti al suolo aumentano significativamente il rischio di infezione e diffusione.
Piante ospiti principali: Fagiolo, Lattuga, Pomodoro, Cetriolo, Zucchino, Girasole, Colza, Carota, Sedano, Patata, Cavolo, Soia, Fico
Piante ospiti secondarie: La Sclerotinia sclerotiorum ha un'ampia gamma di ospiti, attaccando oltre 400 specie vegetali, rendendola una delle malattie fungine più polifaghe e problematiche in agricoltura.
Danni diretti: Marciume acquoso e disseccamento di fusti, foglie, fiori e frutti., Collasso e morte della pianta, specialmente nelle colture orticole., Perdita totale o significativa del raccolto e della qualità del prodotto.
Danni indiretti: Contaminazione persistente del terreno con sclerozi, rendendo difficile la coltivazione di specie sensibili per anni., Costi elevati per la gestione e la disinfestazione del suolo.
Impatto economico/culturale: Il marciume bianco è una malattia di grande importanza economica a livello mondiale, in grado di causare perdite di produzione ingenti in molte colture di pieno campo e in serra, come leguminose da granella, girasole, colza e molte orticole. La sua persistenza nel terreno rende la gestione a lungo termine particolarmente sfidante e costosa.
Sintomi su foglie: Sulle foglie, specialmente quelle basali a contatto con il terreno umido, compaiono macchie acquose che si espandono rapidamente, diventando marroni e molli. Presto queste lesioni vengono ricoperte da una densa muffa bianca e cotonosa (micelio del fungo). Le foglie infette avvizziscono e muoiono.
Sintomi su fusto e rami: La malattia colpisce tipicamente il fusto alla base o il colletto, causando un marciume molle e acquoso che circonda il fusto. I tessuti diventano molli e imbruniscono. Anche su fusti o rami più alti, in corrispondenza di ferite o accumuli di umidità, si possono sviluppare lesioni simili, ricoperte da muffa bianca. All'interno dei tessuti marci e sulla superficie del micelio si formano gli sclerozi, piccoli corpi neri, duri, di forma e dimensione variabile (simili a escrementi di topo o semi di piante), che sono le strutture di sopravvivenza del fungo.
Sintomi su fiori e frutti: Sui fiori, il fungo può causare imbrunimento e marciume, specialmente in presenza di elevata umidità. I frutti (es. pomodoro, peperone, melone, fagiolo) che vengono a contatto con il terreno o con tessuti infetti sviluppano un marciume molle e acquoso, anch'esso spesso coperto da muffa bianca e con formazione di sclerozi. I frutti possono collassare rapidamente.
Sintomi su radici e colletto: Il colletto e la parte superiore delle radici sono tra i siti più comuni di infezione, specialmente in condizioni di elevata umidità del terreno. Si osserva un marciume molle e acquoso che porta all'avvizzimento e al collasso della pianta. Le radici stesse possono essere coinvolte nel processo di marciume.
Sintomi generali: Appassimento improvviso della pianta anche in presenza di umidità nel terreno, dovuto al blocco del trasporto di linfa causato dal marciume del fusto o del colletto. Deperimento generale, ingiallimento e collasso dell'intera pianta. La presenza di muffa bianca e sclerozi è il sintomo diagnostico più affidabile.
Prevenzione: Rotazione delle colture su larga scala, evitando per diversi anni (almeno 3-5, idealmente di più) le specie suscettibili nello stesso appezzamento. Preferire cereali o graminacee, che non sono ospiti di Sclerotinia., Eliminazione e distruzione dei residui colturali infetti a fine stagione, tramite aratura profonda o incenerimento, per ridurre l'inoculo nel terreno., Utilizzare semi certificati e liberi da sclerozi., Migliorare l'aerazione del terreno e della chioma delle piante: evitare eccessiva densità di impianto, praticare potature che favoriscano il ricircolo dell'aria., Controllare l'irrigazione: evitare irrigazioni eccessive e ristagni d'acqua. Se possibile, usare irrigazione a goccia invece di quella a pioggia., Controllo delle infestanti, che possono fungere da ospiti alternativi per il fungo.
Lotta biologica e predatori naturali: Applicazione di funghi antagonisti come Coniothyrium minitans (oggi Microsclerotium gleosporoides), che parassitizza gli sclerozi di Sclerotinia nel terreno, riducendone la vitalità e la capacità di germinare. Applicare preventivamente al terreno prima della semina/trapianto., Utilizzo di altri microrganismi benefici come Trichoderma spp. che possono competere con Sclerotinia o produrre metaboliti antifungini.
Rimedi fisici & meccanici: Rimozione manuale delle piante infette e delle porzioni colpite non appena si notano i sintomi, assicurandosi di rimuovere anche gli sclerozi. Bruciare o smaltire il materiale infetto lontano dall'area di coltivazione., Lavorazione profonda del terreno (aratura) per interrare gli sclerozi a profondità tali da impedirne la germinazione, o al contrario, lavorazioni superficiali per esporli all'essiccazione e alla predazione., Solarizzazione del terreno in serra: copertura del terreno con teli di plastica trasparente durante i mesi più caldi per innalzare la temperatura e uccidere gli sclerozi. Efficace in climi soleggiati.
Nome prodotto: Biofungicidi a base di Coniothyrium minitans (Microsclerotium gleosporoides)
Descrizione uso: Prodotto specifico per il controllo di Sclerotinia. Applicare al terreno in modo che il fungo antagonista possa parassitizzare gli sclerozi. L'efficacia richiede tempo per svilupparsi e condizioni favorevoli per il bioagente.
Nome prodotto: Biofungicidi a base di Trichoderma spp.
Descrizione uso: Applicare al terreno per migliorare la soppressività del suolo e competere con il patogeno. Utile in un approccio preventivo integrato.
Curiosità: Gli sclerozi di Sclerotinia sclerotiorum sono così resistenti da poter sopravvivere nel terreno per oltre 10 anni. La loro forma e dimensione variano, ma sono sempre neri e duri, consentendo al fungo di resistere a condizioni ambientali avverse, inclusi trattamenti fungicidi e assenza di ospiti, rendendo la gestione della malattia una sfida a lungo termine.
Regno: Fungi
Phylum: Ascomycota
Classe: Leotiomycetes
Ordine: Helotiales
Famiglia: Sclerotiniaceae
Genere: Sclerotinia
Specie: Sclerotinia sclerotiorum, Sclerotinia minor
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