
La Cichorium endivia var. latifolium, comunemente nota come Indivia scarola o semplicemente Scarola, è una varietà di cicoria selvatica ampiamente coltivata come ortaggio a foglia. Appartiene alla famiglia delle Asteraceae, la stessa della lattuga e del radicchio. Si distingue per le sue foglie ampie, di colore verde chiaro o scuro, con margini lisci o leggermente ondulati, che formano una rosetta aperta o un cappuccio più o meno compatto. Il suo sapore è caratteristicamente amarognolo, apprezzato in insalate miste o cotta. È un ortaggio versatile, ricco di vitamine e sali minerali, particolarmente consumato nella cucina mediterranea.
Clima ideale: Temperato. Preferisce temperature fresche e miti (15-20°C). Tollerante al freddo e alle gelate leggere, specialmente le varietà più resistenti, ma il caldo eccessivo e la siccità possono indurre la montata a seme e l'amarezza. Le stagioni ideali sono autunno, inverno e primavera.
Tipo terreno: Ben drenato, fertile, ricco di sostanza organica. Preferisce terreni di medio impasto (sabbioso-limosi). pH ideale leggermente acido o neutro (6.0-7.0).
Esposizione solare: Pieno sole o mezz'ombra. Nelle regioni con estati molto calde, la mezz'ombra pomeridiana può aiutare a prevenire la montata a seme e mantenere le foglie tenere.
Fabbisogno idrico: Medio-alto. Richiede annaffiature regolari e costanti per mantenere il terreno umido, ma senza ristagni. L'umidità costante previene l'amarezza delle foglie e la montata a seme. La siccità può renderla fibrosa.
Concimazione: Un terreno ben ammendato con compost o letame maturo alla semina è spesso sufficiente. Durante la crescita, un apporto di concime organico o un concime bilanciato per ortaggi a foglia può favorire lo sviluppo delle rosette.
Potatura: Non si pota. Si raccolgono le foglie esterne o l'intera rosetta quando è matura. Per l'imbianchimento del cuore, le foglie esterne vengono legate circa 1-2 settimane prima della raccolta per proteggere le foglie interne dalla luce, rendendole più tenere e meno amare.
Propagazione: Per seme. Semina diretta in piena terra o in semenzaio per trapianto. Può essere seminata in primavera inoltrata per raccolta estiva/autunnale, o in tarda estate/autunno per raccolta autunnale/invernale.
Dominio: Eukaryota
Regno: Plantae
Divisione: Tracheophyta
Magnoliopsida
Ordine: Asterales
Famiglia: Asteraceae
Genere: Cichorium
Specie: Cichorium endivia
Nome scientifico: Cichorium endivia var. latifolium
Nomi alternativi: Scarola, Endivia a foglie larghe, Broad-leaved Endive, Escarole
Tipi: Campi coltivati, Orti domestici, Aree disturbate
Distribuzione Geografica: Varietà coltivata derivata da Cichorium endivia, originaria del bacino del Mediterraneo., Coltivata a livello globale, in particolare in Europa (Italia, Francia), Nord Africa e Nord America.
Portamento: Pianta erbacea annuale o biennale (se non va a seme nel primo anno), con crescita a rosetta basale di foglie che può essere aperta o formare un "cuore" più compatto.
Altezza: 20-40 cm (rosetta fogliare); fino a 100-150 cm (stelo fiorale)
Diametro chioma: 25-50 cm
Tipo: Achene, di forma oblunga e appiattita, con un piccolo pappo di scaglie o setole (non un pappo piumoso come la lattuga).
Colore: Marrone chiaro a scuro.
Periodo Maturazione: Dopo la fioritura, in tarda estate.
Colore: Azzurro pallido o celeste.
Forma: Piccoli capolini, simili a quelli della cicoria selvatica, composti da fiori ligulati, raggruppati in infiorescenze sulla parte superiore del fusto fiorale.
Periodo Fioritura: Estate, solo quando la pianta "monta a seme" (generalmente evitato nella coltivazione per la raccolta delle foglie).
Profumo: Non significativo
Impollinazione: Insetti (api, altri ditteri)Autoimpollinazione
Forma: Ampie, intere o leggermente frastagliate o increspate, con venature evidenti. Il margine è intero o leggermente sinuoso (distinguendosi dalla Cichorium endivia var. crispum o riccia, che ha foglie molto frastagliate).
Disposizione: A rosetta basale.
Colore: Verde chiaro a verde scuro intenso.
Caratteristiche: Teneri e leggermente croccanti, con sapore amarognolo. Spesso vengono "imbianchite" (legate) per ridurre l'amaro del cuore centrale.
Tipo: Erbaceo, molto corto e compatto alla base. Sviluppa un fusto fiorale ramificato, cavo e lattiginoso quando la pianta va a seme.
Colore: Verde chiaro, a volte con sfumature rossastre o violacee alla base.
Caratteristiche: Emette un lattice amaro se danneggiato.
Tipo: Fittone carnoso e profondo, con numerose radici secondarie.
Caratteristiche: La radice è robusta e permette alla pianta di resistere meglio a brevi periodi di siccità rispetto alla lattuga.
Fotosintesi: Processo fotosintetico standard nelle foglie, efficiente per la crescita della massa vegetale.
Traspirazione: Regolata tramite gli stomi; l'amaro delle foglie può aumentare in condizioni di stress idrico o termico.
Respirazione cellulare: Processo metabolico standard per la produzione di energia.
Assorbimento nutrienti: Assorbe nutrienti in modo efficiente, specialmente azoto per la crescita fogliare e potassio per la qualità del tessuto. Tollerante a terreni meno ricchi rispetto alla lattuga.
Modalità: Sessuale (semi)
Agenti (impollinazione): Insetti, Vento, Autoimpollinazione
Meccanismi (impollinazione): I fiori producono polline e nettare. L'impollinazione incrociata è comune, ma anche l'autoimpollinazione contribuisce alla formazione dei semi.
Agenti (disseminazione): Vento (per i semi con pappo ridotto), Uomo (coltivazione)
Meccanismi (disseminazione): I semi sono dispersi principalmente dal vento, sebbene il pappo sia meno sviluppato rispetto ad altre Asteraceae come il tarassaco. La disseminazione avviene quasi esclusivamente tramite la semina umana.
Periodo riproduttivo: La fioritura e la produzione di semi avvengono quando la pianta "monta a seme", tipicamente in tarda primavera/estate, quando le temperature si alzano.
Sviluppo giovani: I semi germinano in condizioni di umidità e temperatura adeguate (15-20°C). Le giovani piante si sviluppano formando una rosetta basale di foglie.
Durata media vita: Annuale o biennale. Il ciclo completo dal seme alla produzione di semi richiede circa un anno, ma per la raccolta delle foglie il ciclo è di 60-120 giorni a seconda della varietà e della stagione.
Tappe principali: Seme $\rightarrow$ Germinazione $\rightarrow$ Plantula $\rightarrow$ Crescita vegetativa (rosetta) $\rightarrow$ Raccolta (fase desiderata) $\rightarrow$ Montata a seme $\rightarrow$ Fioritura $\rightarrow$ Fruttificazione $\rightarrow$ Dispersione semi $\rightarrow$ Morte della pianta.
Usi alimentari: Le foglie dell'indivia scarola sono ampiamente consumate, sia crude in insalate (spesso con aggiunta di ingredienti dolci o acidi per bilanciare l'amaro), sia cotte (saltate in padella, al vapore, in zuppe o torte salate). Le varietà a "cuore" vengono spesso imbianchite per renderle più tenere e meno amare.
Usi medicinali: L'indivia scarola, come altre cicorie, contiene intibina e altre sostanze amare che stimolano la digestione, la produzione di bile e la funzionalità epatica. È considerata depurativa e diuretica, ricca di vitamine (A, K, C) e minerali (potassio, calcio, ferro).
Usi ornamentali: Raramente usata a scopo puramente ornamentale, ma le sue rosette possono aggiungere un tocco decorativo agli orti o ai giardini commestibili.
Usi industriali: Coltivazione agricola su larga scala per il mercato fresco e, in misura minore, per l'industria alimentare (prodotti di quarta gamma, misticanze).
Impatto culturale: Componente fondamentale della dieta mediterranea, specialmente in Italia. Associata a piatti tradizionali invernali e autunnali. Apprezzata per il suo sapore unico e le sue proprietà benefiche.
Mitologia / Leggende: Come altre cicorie, è legata a tradizioni e usanze contadine per le sue proprietà salutari, ma non ha mitologie specifiche come altre piante.
Gestione agricola: Coltivata estensivamente in orti e campi. Richiede tecniche di semina scaglionata, irrigazione e protezione da parassiti e malattie. La pratica dell'imbianchimento è comune per alcune varietà.
Sfruttamento: Coltivazione agricola controllata per il consumo alimentare. Nessuno sfruttamento delle popolazioni selvatiche, data l'ampia disponibilità di cultivar.
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