Scopri quali sono le cinque specie aliene che stanno causando i maggiori danni alla biodiversità e agli ecosistemi in Italia. Questa classifica valuta il loro impatto ecologico e la loro diffusione sul territorio nazionale.
Originario della Cina, l'Ailanto è un albero a crescita rapidissima, capace di colonizzare ambienti disturbati e naturali, formando fitti boschetti monocolturali che soffocano la vegetazione autoctona.
Si posiziona al primo posto per la sua straordinaria capacità di diffusione, la produzione di sostanze allelopatiche che inibiscono la crescita di altre piante e l'elevato impatto sulla biodiversità e l'integrità degli ecosistemi italiani.
La sua strategia di successo risiede nella crescita veloce, la tolleranza a condizioni estreme e la produzione di ailantone, una tossina che impedisce lo sviluppo di altre specie.
Aree urbane, agricole, foreste, bordi strada
Su tutto il territorio nazionale
Prospera in ambienti inquinati, suoli poveri e anche fessure di cemento, rendendolo difficile da eradicare.

Albero originario del Nord America, introdotto in Europa come pianta ornamentale e per il rimboschimento. Oggi è una delle specie più invasive, soprattutto nei boschi e lungo i corsi d'acqua.
La Robinia altera la composizione del suolo fissando l'azoto e forma densi popolamenti che escludono le specie arboree e arbustive autoctone, riducendo drasticamente la biodiversità forestale.
È una leguminosa capace di arricchire il suolo di azoto, favorendo la sua crescita a discapito di altre piante e rendendo i suoli ospitali per altre specie invasive.
Boschi, rive fluviali, aree degradate
Forte sulla flora e fauna locale
Nonostante la sua invasività, è molto apprezzata per la produzione di miele di acacia.

Originaria del Nord America, l'Ambrosia è una pianta annuale nota principalmente per il suo polline altamente allergenico, ma è anche una specie invasiva che compete con le colture agricole e la vegetazione spontanea.
Il suo impatto sulla salute umana (gravi allergie respiratorie) e la sua capacità di colonizzare rapidamente vaste aree, riducendo la produttività agricola e la biodiversità, la rendono estremamente dannosa.
L'Ambrosia produce un'enorme quantità di polline altamente allergenico e ha una notevole capacità di adattamento a diversi tipi di suolo e condizioni climatiche.
Campi coltivati, bordi strada, aree urbane
Fioritura in tarda estate-autunno
In alcune regioni d'Italia, la diffusione dell'Ambrosia è considerata un'emergenza sanitaria a causa delle allergie.

Pianta gigante originaria del Caucaso, è una delle specie più pericolose per la salute umana in Italia. Il suo contatto con la pelle, esposta alla luce solare, provoca gravi ustioni e dermatiti.
L'alto rischio per la salute pubblica, unito alla sua rapida espansione e alla capacità di sopprimere la vegetazione autoctona, la rende una delle specie più dannose e preoccupanti.
Contiene furanocumarine, sostanze fototossiche che, a contatto con la pelle e in presenza di luce solare, causano reazioni cutanee gravi simili a ustioni di secondo grado.
Rive di fiumi, fossi, aree umide
Fino a 5 metri
È fondamentale evitare qualsiasi contatto con la pianta. In caso di contatto, lavare immediatamente e bene la zona con acqua e sapone e non esporsi al sole.

Introdotto dall'Asia orientale per le sue spettacolari fioriture primaverili, il Glicine è una vigorosa pianta rampicante che, se non controllata, può soffocare alberi, arbusti e persino danneggiare strutture ed edifici.
La sua elevata vigoria e capacità di avvolgere e soffocare altre piante e strutture lo rendono un invasore pericoloso per gli ecosistemi forestali e per gli ambiti urbani, alterando la composizione floristica locale.
La sua crescita esuberante e la sua natura di rampicante lignificato gli permettono di competere efficacemente per la luce e lo spazio, sopraffacendo la vegetazione autoctona.
Boschi, giardini abbandonati, bordi strada
Richiede potature costanti per il controllo
Nonostante la sua bellezza ornamentale, il Glicine può diventare un serio problema se non gestito con attenzione e potature regolari.

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