
Il Delfino di Fraser è un delfino oceanico relativamente poco studiato, riconoscibile per la sua forma robusta ma affusolata e per la sua colorazione distintiva. È noto per vivere in grandi branchi nelle acque profonde degli oceani tropicali e subtropicali.
Dominio: Eukaryota
Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Mammalia
Ordine: Artiodactyla
Famiglia: Delphinidae
Genere: Lagenodelphis
Specie: Lagenodelphis hosei
Gruppo: Delfini oceanici
Nome Scientifico: Lagenodelphis hosei
Nome Comune: Delfino di Fraser
Nomi Alternativi: Fraser’s dolphin, Sarawak dolphin
Durata Media Vita: Stime variabili, probabilmente 25-30 anni o più.
Tappe Principali: Neonato, giovane, subadulto, adulto, anziano.
Metamorfosi: Nessuna.
Struttura Corporea: Corpo robusto e fusiforme, con una testa relativamente piccola, pinna dorsale piccola e triangolare, pinne pettorali corte e appuntite.
Colore: Dorso grigio-bluastro scuro, fianchi più chiari con strisce longitudinali nere e bianche distintive. Ventre bianco o rosa pallido. Una fascia scura si estende dall'occhio fino alla pinna caudale, e una striscia chiara sopra di essa.
Rivestimento: Pelle liscia e robusta, che favorisce l'idrodinamicità e la resistenza in acqua.
Distintivi: Colorazione distintiva con strisce longitudinali nere e bianche sui fianchi., Muso molto corto e tozzo, quasi assente, da cui il nome del genere 'Lagenodelphis' (simile a Lagenorhynchus e Delphinus)., Pinna dorsale piccola e triangolare., Presenza di piccoli denti (fino a 44 per mascella) spesso non visibili esternamente.
Lunghezza: 2.1 - 2.7 m (maschi e femmine)
Altezza: N/A
Peso: 160 - 210 kg
Metabolismo: Elevato, tipico dei cetacei attivi che vivono in acque profonde.
Sistema Digerente: Carnivoro, con un apparato digerente adattato per la rapida digestione di piccole prede marine.
Sistema Respiratorio: Capacità di trattenere il respiro per immersioni significative e prolungate, ottimizzato per l'apnea.
Sistema Circolatorio: Sistema circolatorio altamente efficiente per gestire i cambiamenti di pressione durante le immersioni profonde.
Sistema Nervoso: Sistema nervoso ben sviluppato, con capacità di ecolocalizzazione avanzate per la navigazione e la caccia in ambienti scuri e profondi.
Tipi: Acque oceaniche profonde tropicali e subtropicali, Zone pelagiche (lontane dalla costa)
Adattamenti Fisici: Corpo robusto e compatto, ma aerodinamico, adattato per il nuoto veloce e le immersioni in acque profonde.
Adattamenti Comportamentali: Predilige ambienti oceanici aperti e si trova spesso in grandi gruppi, talvolta associato ad altre specie di cetacei.
Lunghezza: 2.1 - 2.7 m (maschi e femmine)
Altezza: N/A
Peso: 160 - 210 kg
Abitudini: Principalmente diurno, ma l'attività notturna legata alla migrazione verticale delle prede non è esclusa., Predilige le acque oceaniche profonde, raramente si avvicina alla costa.
Socialità: Altamente sociale, vive in grandi branchi che possono contare centinaia o addirittura migliaia di individui. Spesso si associa ad altre specie di delfini e balene.
Comunicazione: Utilizza una varietà di click (per ecolocalizzazione) e fischi (per comunicazione sociale) per orientarsi, cacciare e interagire all'interno del branco.
Migrazione: Non compie migrazioni stagionali regolari su vasta scala, ma si sposta in base alla disponibilità di cibo.
Territorialità: Non territoriale; i branchi si muovono liberamente in ampi tratti oceanici.
Strategie di Difesa: La dimensione del gruppo è la principale strategia di difesa contro i predatori, offrendo protezione e confusione al predatore.
Modalità: Viviparo
Corteggiamento: Poco documentato in natura. Si ipotizzano comportamenti sociali complessi e giochi.
Stagione Riproduttiva: Non ben definita, ma si ritiene che la riproduzione possa avvenire durante tutto l'anno con possibili picchi regionali.
Durata Gestazione: Circa 11-12 mesi
Numero Prole: 1 cucciolo
Sviluppo Giovani: Allattamento per un periodo prolungato (probabilmente 1-2 anni). I giovani imparano le tecniche di caccia e sociali all'interno del branco.
Cure Parentali: La madre si occupa principalmente della cura del cucciolo, ma il supporto del gruppo può essere presente (cure alloparentali).
Tipo: Carnivoro (piscivoro/teutivoro)
Alimenti Preferiti: Pesci mesopelagici (che vivono a medie profondità), Calamari, Crostacei (gamberetti), Organismi associati alla migrazione verticale giornaliera della colonna d'acqua.
Tecniche di Caccia: Caccia cooperativa in grandi gruppi, sfruttando l'ecolocalizzazione per individuare le prede nelle profondità marine. Si nutre principalmente di prede che risalgono verso la superficie durante la notte.
Predatori Naturali: Grandi squali (come lo squalo tigre e lo squalo bianco), orche (Orcinus orca) e grandi cetacei predatori.
Nutrienti Principali: Proteine ad alto valore biologico, Lipidi (grassi) per energia e isolamento termico, Vitamine e minerali essenziali per la salute generale.
Alimenti Consigliati: Pesci mesopelagici (es. cicerelli, pesci lanterna), Calamari, Gamberetti e altri crostacei., Organismi della colonna d'acqua che compiono migrazioni verticali.
Alimenti da Evitare: N/A
Domesticazione: Non addomesticato.
Impatto Culturale: Poco noto o citato nel folklore e nelle tradizioni umane a causa del suo habitat pelagico e della sua scarsa interazione con l'uomo.
Mitologie & Leggende: Non associato a leggende popolari o mitologie significative.
Usi Tradizionali: Non è una specie tradizionalmente cacciata o sfruttata commercialmente. Raramente è oggetto di catture dirette.
Animale da Compagnia: No.
Animale da Lavoro: No.
Sfruttamento: Limitato, principalmente legato a catture accidentali e, in rari casi, per scopi di ricerca scientifica o recupero di individui spiaggiati.
Uso Principale: N/A
Addestrabilità: N/A
Record: Scoperto per la prima volta solo nel 1956 dal zoologo F.C. Fraser (da cui il nome comune e scientifico) grazie a uno scheletro ritrovato in Sarawak, Borneo. È stato identificato come specie vivente solo nel 1971. È uno dei delfini meno conosciuti.
Citazioni Pop Culture: Appare in alcuni documentari sulla vita marina e sulla biodiversità oceanica.
Aneddoti Storici: La sua identificazione tardiva sottolinea quanto poco si conosca ancora delle specie marine che abitano le profondità oceaniche.
Stato IUCN: LC (Least Concern)
Citazioni Cities: Appendice II
Minacce: Catture accidentali (bycatch) in reti da pesca (soprattutto reti a strascico e reti da posta). ,Degradazione dell'habitat (inquinamento chimico da PCB, pesticidi). ,Inquinamento acustico (sonar militari, traffico navale) che interferisce con l'ecolocalizzazione. ,Cambiamenti climatici che possono influire sulla distribuzione delle prede.
Iniziative di Conservazione: Monitoraggio delle popolazioni (seppur difficile data la natura pelagica), ricerche per comprendere meglio la biologia e le minacce, implementazione di pratiche di pesca più sostenibili, riduzione dell'inquinamento marino.
Popolazione Stimata: N/A
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