
Lo Squalo della Groenlandia (Somniosus microcephalus) è una specie di squalo abissale e delle fredde acque artiche e subartiche, noto per essere il vertebrato più longevo al mondo. Caratterizzato da un aspetto robusto, una testa relativamente piccola rispetto al corpo e un corpo tozzo, si muove lentamente attraverso le acque gelide. Questo squalo è un predatore apicale del suo ecosistema, con una dieta varia che include pesci, foche e carcasse di animali marini, ed è straordinariamente adattato a vivere in condizioni estreme di freddo e pressione.
Dominio: Eukaryota
Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Chondrichthyes
Ordine: Squaliformes
Famiglia: Somniosidae
Genere: Somniosus
Specie: Somniosus microcephalus
Gruppo: Squalo dormiente
Nome Scientifico: Somniosus microcephalus
Nome Comune: Squalo della Groenlandia
Nomi Alternativi: Squalo artico, Squalo dormiente del Nord
Durata Media Vita: 300-500 anni. È il vertebrato più longevo conosciuto, con un esemplare datato a circa 512 anni.
Tappe Principali: Nascita, crescita lentissima, maturità sessuale (raggiunta intorno ai 100-150 anni per le femmine), età adulta estremamente lunga e riproduzione continua per secoli.
Metamorfosi: Non subisce metamorfosi. I giovani sono versioni in miniatura degli adulti che crescono a un ritmo estremamente lento.
Struttura Corporea: Corpo robusto e cilindrico, pinne piccole rispetto al corpo. Testa piccola e arrotondata con un muso corto. Bocca relativamente piccola con denti appuntiti e curvi nell'arcata superiore, più piatti e interconnessi in quella inferiore. Due piccole pinne dorsali e una pinna caudale quasi simmetrica.
Colore: Uniformemente grigio scuro, marrone-grigiastro o nerastro, senza marcature distintive. Il ventre può essere leggermente più chiaro.
Rivestimento: Pelle ruvida e coperta di piccoli denticoli dermici. La pelle è spessa e ricca di fluidi che contribuiscono all'isolamento termico.
Distintivi: Testa piccola e tozza in proporzione al corpo massiccio., Colorazione scura e uniforme., Pinne piccole e arrotondate., Lenta velocità di crociera., Spesso presenta copepodi bioluminescenti (Ommatokoita elongata) attaccati agli occhi, che possono causare cecità ma non impediscono la caccia.
Lunghezza: In media 2.4-4.8 metri, con esemplari che possono raggiungere i 7.3 metri.
Altezza: Non applicabile per l'altezza verticale. La circonferenza del corpo è notevole per la sua robustezza.
Peso: Generalmente 400-600 kg, con esemplari più grandi che possono superare i 1000 kg.
Metabolismo: Estremamente lento, adattato alle basse temperature e alla scarsità di cibo nelle profondità marine. Questo contribuisce alla sua eccezionale longevità.
Sistema Digerente: Carnivoro e opportunista. Il sistema digerente è efficiente per digerire una varietà di prede, inclusi grandi carcasse. Il fegato è grande e ricco di olio, fornendo galleggiamento e riserve energetiche.
Sistema Respiratorio: Branchie, ma con un tasso metabolico così basso che richiede una quantità minima di ossigeno. Il sangue ha un'alta affinità per l'ossigeno a basse temperature.
Sistema Circolatorio: Sistema circolatorio lento, adattato a lunghe fasi di digiuno e a basse temperature. Il sangue contiene composti crioprotettivi.
Sistema Nervoso: Sistema nervoso adattato a condizioni di scarsa visibilità. Si affida maggiormente all'olfatto e alla percezione delle vibrazioni e dei campi elettrici (Ampolle di Lorenzini) per la caccia e la navigazione.
Tipi: Acque profonde e gelide dell'Oceano Atlantico settentrionale e Artico, Fondali marini (fino a 2.700 metri di profondità), Aree costiere e estuari (durante i mesi più freddi)
Adattamenti Fisici: Corpo tozzo e robusto con un alto contenuto di trimetilammina N-ossido (TMAO) nei tessuti, che agisce come antigelo e osmoregolatore. Pelle spessa e ruvida. Occhi piccoli e talvolta opacizzati da parassiti copepodi.
Adattamenti Comportamentali: Si muove lentamente, conservando energia in un ambiente con scarsità di risorse. È un predatore opportunista e spazzino. Può frequentare sia le acque profonde che quelle superficiali, specialmente in inverno.
Lunghezza: In media 2.4-4.8 metri, con esemplari che possono raggiungere i 7.3 metri.
Altezza: Non applicabile per l'altezza verticale. La circonferenza del corpo è notevole per la sua robustezza.
Peso: Generalmente 400-600 kg, con esemplari più grandi che possono superare i 1000 kg.
Abitudini: Principalmente abissale e demersale (vive vicino al fondale), ma può risalire in superficie, specialmente in aree artiche., Lento e metodico., Notturno e diurno (la scarsità di luce in profondità rende la distinzione meno rilevante).
Socialità: Generalmente solitario. Gli avvistamenti di più individui insieme sono rari e probabilmente legati a fonti di cibo abbondanti (es. carcasse di balene).
Comunicazione: Non si conoscono forme di comunicazione attiva tra individui. Le interazioni sono minime a causa del loro stile di vita solitario e dell'ambiente buio e freddo.
Migrazione: Non compie migrazioni su vasta scala come altri squali. Può effettuare spostamenti verticali stagionali, avvicinandosi alla superficie in inverno e ritirandosi in profondità in estate.
Territorialità: Non territoriale. La vasta estensione del loro habitat e la scarsità di risorse rendono la territorialità inutile.
Strategie di Difesa: La principale strategia di difesa è la sua lentezza e il suo mimetismo con l'ambiente oscuro. La carne è tossica per il consumo umano a causa dell'alto contenuto di TMAO, che viene metabolizzato in trimetilammina, causando una sorta di intossicazione. Questo potrebbe scoraggiare alcuni predatori.
Modalità: Ovoviviparo (aplacental viviparity)
Corteggiamento: Poco conosciuto, data la profondità e l'ambiente in cui vivono. Si presume che coinvolga interazioni minime tra maschi e femmine.
Stagione Riproduttiva: Sconosciuta o non ben definita, data la loro lunga vita e il lento tasso riproduttivo. L'accoppiamento e le nascite potrebbero avvenire durante tutto l'anno.
Durata Gestazione: Estremamente lunga, stimata tra 18 mesi e 2 anni o più, sebbene i dati siano limitati e si basino su estrapolazioni.
Numero Prole: Varia da 10 a circa 300 piccoli (le femmine più grandi possono produrre più prole), anche se il tasso di sopravvivenza è basso. Le uova si sviluppano internamente e i piccoli si nutrono del tuorlo.
Sviluppo Giovani: I piccoli nascono completamente formati, misurano circa 30-40 cm alla nascita. Sono indipendenti fin da subito, ma la crescita è incredibilmente lenta (circa 1 cm all'anno).
Cure Parentali: Nessuna cura parentale dopo la nascita.
Tipo: Carnivoro opportunista e spazzino
Alimenti Preferiti: Pesci (es. merluzzo boreale, aringhe, salmone, rombo), Calamari, Foche (anelli, barbate, dagli occhiali, arpa), Carcasse di balene e altri grandi animali marini, Piccoli cetacei (es. narvali, beluga), Occasionalmente, uccelli marini.
Tecniche di Caccia: Caccia d'agguato e predazione opportunistica. Data la sua lentezza, si ritiene che catturi prede lente, addormentate o malate. Può anche stordire le foche colpendole con la bocca. È un importante spazzino delle carcasse sul fondale.
Predatori Naturali: Orche (principalmente sui giovani o individui indeboliti), Grandi squali (raramente, data la loro robustezza e ambiente).
Nutrienti Principali: Proteine (da carne di pesce e mammiferi marini), Lipidi (essenziali per le riserve energetiche e il galleggiamento)
Alimenti Consigliati: Pesci di fondale (merluzzo, rombo), Cefalopodi, Carcasse di mammiferi marini (foche, balene), Piccole foche e cetacei.
Alimenti da Evitare: N/A
Domesticazione: Non addomesticato
Impatto Culturale: Principalmente conosciuto per la sua straordinaria longevità, che ha suscitato grande interesse scientifico e mediatico. Simbolo di resistenza e adattamento agli ambienti estremi.
Mitologie & Leggende: Nella mitologia inuit, lo squalo della Groenlandia è spesso associato a Skalugsuak, una creatura che inghiotte le carcasse degli animali. Le sue carni tossiche hanno dato origine a leggende sul perché non debba essere mangiato senza un lungo processo di fermentazione (hákarl islandese).
Usi Tradizionali: Storicamente cacciato dai popoli artici (come gli Inuit e gli Islandesi) per l'olio di fegato (utilizzato come combustibile e illuminante) e, dopo un lungo processo di fermentazione per rimuovere le tossine, anche per la carne (hákarl in Islanda).
Animale da Compagnia: No
Animale da Lavoro: No
Sfruttamento: Principalmente catture accidentali nella pesca commerciale. Storicamente cacciato per prodotti derivati. Interesse scientifico per la sua biologia e longevità.
Uso Principale: N/A
Addestrabilità: N/A
Record: Detiene il record di vertebrato più longevo al mondo, con una vita stimata fino a 512 anni. La maturità sessuale viene raggiunta intorno ai 150 anni. La sua carne è tossica se non trattata, a causa dell'alto contenuto di ossido di trimetilammina, che aiuta lo squalo a sopravvivere in acque gelide.
Citazioni Pop Culture: Protagonista di numerosi documentari scientifici e articoli (es. National Geographic, BBC) che esplorano la sua longevità e gli adattamenti agli ambienti estremi., Spesso menzionato in contesti legati alla biologia della longevità e ai misteri degli abissi marini.
Aneddoti Storici: Per secoli, la sua carne è stata un alimento base per i cani da slitta in alcune comunità artiche dopo essere stata essiccata o fermentata per renderla commestibile. La sua longevità è stata scoperta solo di recente (2016), rivoluzionando la nostra comprensione della durata della vita dei vertebrati.
Stato IUCN: Vulnerabile (VU)
Citazioni Cities: Nessuna
Minacce: Catture accidentali (bycatch) nella pesca con palangari e reti a strascico destinate ad altre specie (es. merluzzo boreale, halibut). ,Inquinamento marino (es. microplastiche, metalli pesanti) che si accumula nei tessuti a causa della lunga vita e della posizione apicale nella catena alimentare. ,Cambiamenti climatici che influenzano la distribuzione del ghiaccio marino e le temperature oceaniche, alterando il loro habitat e le prede. ,Pesca storica per olio di fegato e carne (sebbene la carne sia tossica se non trattata).
Iniziative di Conservazione: Miglioramento degli attrezzi da pesca per ridurre il bycatch, mappatura e protezione delle aree critiche dell'habitat, ricerca scientifica per comprendere meglio la loro biologia e ecologia, monitoraggio delle popolazioni. Data la loro longevità e lento tasso riproduttivo, sono estremamente vulnerabili allo sfruttamento.
Popolazione Stimata: Non disponibile con precisione. Le popolazioni sono difficili da monitorare a causa del loro habitat profondo e remoto. Si ritiene che siano in declino in alcune aree a causa della pressione della pesca.
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