
Lo Scatofago a quattro spine (Scatophagus tetracanthus) è una specie di pesce osseo appartenente alla famiglia Scatophagidae. Si distingue per il suo corpo alto e compresso lateralmente e una colorazione che varia dal grigio al marrone-verdastro, spesso con macchie scure ben definite e bande verticali che possono essere più o meno visibili a seconda dell'ambiente e dello stato d'animo. Similmente al suo parente Scatophagus argus, è noto per la sua capacità di adattarsi a diversi livelli di salinità, vivendo in acque che vanno dal marine a quelle salmastre, spesso in ambienti torbidi e ricchi di detriti.
Dominio: Eukaryota
Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Actinopterygii
Ordine: Perciformes
Famiglia: Scatophagidae
Genere: Scatophagus
Specie: Scatophagus tetracanthus
Gruppo: Pesci
Nome Scientifico: Scatophagus tetracanthus
Nome Comune: Pesce scatofago a quattro spine
Nomi Alternativi: Scatofago tigrato, Pesce foglia macchiato
Durata Media Vita: 8-10 anni in natura (potenzialmente di più in acquario con cure ottimali)
Tappe Principali: Uovo, larva planctonica, giovanile (spesso in acqua dolce/salmastra), adulto (spesso in acqua salmastra/marina).
Metamorfosi: Sì, la larva subisce una metamorfosi in giovanile con lo sviluppo delle caratteristiche del pesce adulto.
Struttura Corporea: Corpo alto e compresso lateralmente, con un profilo quasi quadrangolare. La bocca è relativamente piccola e leggermente obliqua. La pinna dorsale è divisa in una parte spinosa e una molle, con le spine prominenti.
Colore: Generalmente grigio-argenteo, bruno-giallastro o verdastro, con 4-5 bande verticali scure più o meno evidenti che attraversano il corpo. Possono essere presenti anche macchie scure sparse. La colorazione è altamente variabile e dipende dall'ambiente.
Rivestimento: Scaglie piccole e ctenoidi che coprono l'intero corpo, conferendo una texture ruvida. Le pinne dorsale e anale presentano spine velenifere (meno potenti di quelle di Scatophagus argus, ma comunque in grado di causare dolore e gonfiore).
Distintivi: Corpo a forma di disco o quadrato appiattito, Presenza di 4-5 bande verticali scure sul corpo, Spine dorsali prominenti (da cui il nome 'quattro spine', anche se il numero è variabile), Capacità di vivere in acqua dolce, salmastra e marina
Lunghezza: N/A
Altezza: N/A
Peso: N/A
Metabolismo: Moderato, adattato a un'alimentazione opportunistica e a condizioni ambientali variabili.
Sistema Digerente: Onnivoro, con un apparato digerente in grado di processare sia materiale vegetale (alghe, detriti) che animale (piccoli invertebrati).
Sistema Respiratorio: Respira tramite branchie efficienti, adatte a tollerare variazioni di ossigeno e salinità tipiche degli estuari.
Sistema Circolatorio: Sistema chiuso, con un cuore a due camere, come nella maggior parte dei pesci ossei.
Sistema Nervoso: Ben sviluppato, che consente una buona percezione dell'ambiente circostante e una reattività adeguata alla ricerca del cibo e alla difesa.
Tipi: Estuari, Mangrovie, Lagune costiere, Fiumi che sfociano in mare (zone a bassa salinità), Porti e acque costiere torbide
Adattamenti Fisici: Corpo appiattito e compresso per muoversi facilmente in acque dense di vegetazione o tra i detriti. Spine dorsali robuste e talvolta leggermente velenifere per difesa.
Adattamenti Comportamentali: Tolleranza alle variazioni di salinità e alla scarsa qualità dell'acqua. Capacità di mimetizzarsi con l'ambiente fangoso o detritico. Tende a cercare cibo sul substrato.
Lunghezza: N/A
Altezza: N/A
Peso: N/A
Abitudini: Diurno
Socialità: I giovani tendono a essere gregari e a formare banchi. Gli adulti possono essere più solitari o vivere in piccoli gruppi. La socialità può variare a seconda della disponibilità di cibo e spazio.
Comunicazione: Principalmente visiva, attraverso la colorazione e i movimenti del corpo. Possono esibire posture intimidatorie quando si sentono minacciati.
Migrazione: Non è una specie migratrice su lunghe distanze. Compiere spostamenti locali all'interno di estuari e zone costiere in base alle risorse alimentari e alle condizioni ambientali.
Territorialità: Gli adulti possono mostrare una certa territorialità, specialmente se lo spazio è limitato o in presenza di risorse contese. Tuttavia, in ambienti ampi, la territorialità è meno marcata.
Strategie di Difesa: Mimetismo grazie alla colorazione criptica e alla forma del corpo. La presenza delle spine velenifere sulla pinna dorsale e anale funge da deterrente per i predatori. Può cercare rifugio tra la vegetazione o i detriti.
Modalità: Oviparo, con fecondazione esterna.
Corteggiamento: Informazioni limitate in natura. Si presume che il corteggiamento coinvolga rituali di nuoto e possibly cambiamenti di colore tra gli individui.
Stagione Riproduttiva: Non specificamente definita in tutte le aree, ma spesso associata a periodi di maggiore disponibilità di cibo o a specifiche condizioni di salinità negli estuari.
Durata Gestazione: N/A (fecondazione esterna).
Numero Prole: Le femmine depongono un gran numero di uova pelagiche (decine di migliaia) che vengono disperse nella colonna d'acqua e fecondate esternamente.
Sviluppo Giovani: Le uova si schiudono rapidamente in larve planctoniche. Le larve e i giovani trascorrono un periodo in acqua salmastra o dolce prima di migrare verso ambienti più salini man mano che maturano.
Cure Parentali: Assenza di cure parentali dopo la deposizione e la fecondazione delle uova.
Tipo: Onnivoro
Alimenti Preferiti: Alghe (filamentose, detriti vegetali), Detriti organici, Piccoli invertebrati bentonici (crostacei, vermi), Insetti acquatici, Pezzetti di pesce
Tecniche di Caccia: Pascolo sul substrato e tra la vegetazione, raccogliendo attivamente detriti e piccoli organismi. Può anche predare attivamente piccoli invertebrati o avannotti di pesci più lenti.
Predatori Naturali: Pesci predatori più grandi (es. branzini, altri lutjanidi), Uccelli marini, Serpenti marini
Nutrienti Principali: Proteine (da invertebrati e pesci), Carboidrati e fibre (da alghe e vegetali), Vitamine e Minerali
Alimenti Consigliati: Alghe nori, Spinaci sbollentati, Cibi in fiocchi o granuli per onnivori marini/salmastri, Artemia salina, Mysis, Piccoli gamberetti, Pezzetti di pesce (occasionalmente)
Alimenti da Evitare: N/A
Domesticazione: Non addomesticato.
Impatto Culturale: Apprezzato nel commercio acquariofilo per la sua resistenza e il suo aspetto interessante. Non ha un impatto culturale significativo al di fuori di questo contesto.
Mitologie & Leggende: Non sono note specifiche mitologie o leggende legate a questa specie.
Usi Tradizionali: Principalmente oggetto di pesca commerciale per il consumo locale e per il commercio acquariofilo.
Animale da Compagnia: Sì, è un pesce adatto agli acquari marini e salmastri, purché vengano rispettate le sue esigenze di spazio e qualità dell'acqua.
Animale da Lavoro: No.
Sfruttamento: Pesca per consumo alimentare e commercio acquariofilo.
Uso Principale: N/A
Addestrabilità: N/A
Record: La sua notevole eurialinità (capacità di tollerare ampie variazioni di salinità) lo rende un pesce molto adattabile, in grado di vivere in ambienti che vanno dal quasi dolce al pienamente marino. Le spine della pinna dorsale possono pungere, causando dolore ma raramente problemi gravi.
Citazioni Pop Culture: Comune nelle pubblicazioni e nei forum dedicati all'acquariofilia per la sua robustezza e il suo aspetto.
Aneddoti Storici: Come il suo cugino Scatophagus argus, lo Scatofago a quattro spine è stato oggetto di studi per la sua tolleranza ambientale e la sua importanza ecologica negli ecosistemi di transizione (estuari e mangrovie).
Stato IUCN: Di preoccupazione minore (LC)
Citazioni Cities: Non elencato negli Appendici CITES.
Minacce: Degrado e perdita degli habitat costieri (mangrovie, estuari) a causa dell'urbanizzazione, dell'inquinamento e dell'agricoltura. ,Inquinamento delle acque (pesticidi, scarichi industriali e domestici) che influisce sulla qualità del loro habitat. ,Sovra-raccolta per il commercio acquariofilo in alcune regioni, sebbene la specie sia diffusa. ,Cambiamenti climatici che alterano la salinità e la temperatura degli estuari.
Iniziative di Conservazione: Protezione degli habitat costieri (mangrovie, estuari) attraverso l'istituzione di aree protette e la gestione sostenibile.Controllo dell'inquinamento delle acque costiere.Ricerca sulla biologia e l'ecologia della specie per informare le strategie di gestione.
Popolazione Stimata: La popolazione globale è considerata stabile e ampiamente distribuita in gran parte del suo areale. Le fluttuazioni possono verificarsi a livello locale a causa delle pressioni ambientali.
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