
La Tartaruga piatta australiana (Natator depressus) è una tartaruga marina unica, endemica delle acque costiere dell'Australia e della Papua Nuova Guinea. Il suo nome deriva dalla caratteristica forma appiattita del carapace, che è anche relativamente sottile e ceroso. È l'unica specie di tartaruga marina a non avere una fase giovanile pelagica, rimanendo in acque costiere per tutta la vita. È una specie di media taglia, con una colorazione che va dal grigio-verde all'olivastro.
Dominio: Eukaryota
Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Reptilia
Ordine: Testudines
Famiglia: Cheloniidae
Genere: Natator
Specie: Natator depressus
Gruppo: Tartarughe marine
Nome Scientifico: Natator depressus
Nome Comune: Tartaruga piatta australiana
Nomi Alternativi: Flatback turtle (inglese)
Durata Media Vita: Si stima che vivano 50-60 anni in natura, ma i dati sono limitati a causa della loro natura elusiva e dell'habitat specifico.
Tappe Principali: Uovo (nido terrestre), schiusa, fase giovanile costiera (no fase pelagica oceanica), fase sub-adulta, fase adulta (età riproduttiva). La maturità sessuale viene raggiunta tra i 7 e i 15 anni.
Metamorfosi: Nessuna metamorfosi nel senso stretto, ma una transizione diretta dall'habitat costiero giovanile a quello adulto.
Struttura Corporea: Corpo robusto con un carapace distintamente appiattito e margini laterali leggermente rialzati. La testa è relativamente piccola e il collo corto. Le pinne anteriori sono grandi e forti.
Colore: Il carapace è di colore grigio-verde, olivastro o marrone chiaro. Il piastrone e i margini del carapace sono di colore giallastro-crema. I giovani hanno una colorazione simile agli adulti.
Rivestimento: Carapace osseo ricoperto da scaglie cornee sottili, cerose e lisce. Le scaglie non si sovrappongono e sono meno dure rispetto a quelle di altre tartarughe marine.
Distintivi: Carapace molto appiattito e relativamente sottile., Bordi del carapace rialzati, conferendo un aspetto a 'scodella'., Quattro paia di scudi laterali sul carapace (simile ad altre tartarughe)., Una singola coppia di scudi prefrontali tra gli occhi (come la tartaruga di Kemp)., Grandi occhi e un becco non prominente, adatto a una dieta di fondale.
Lunghezza: N/A
Altezza: N/A
Peso: N/A
Metabolismo: Metabolismo moderato, adattato alle acque calde e poco profonde degli habitat costieri. Essendo ectotermica, la sua attività è influenzata dalla temperatura dell'acqua.
Sistema Digerente: Sistema digerente robusto, adattato a una dieta carnivora di invertebrati marini. Le mascelle sono potenti per schiacciare crostacei e molluschi.
Sistema Respiratorio: Polmoni efficienti che consentono immersioni prolungate, tipiche della ricerca di cibo sul fondale. Può rimanere sott'acqua per diverse ore.
Sistema Circolatorio: Sistema cardiovascolare ottimizzato per la vita subacquea, con capacità di regolare il flusso sanguigno e l'ossigeno durante le apnee.
Sistema Nervoso: Buona capacità di orientamento in mare, essenziale per navigare tra gli habitat costieri e ritrovare i siti di nidificazione. Sensibilità alle vibrazioni e ai campi elettrici nell'acqua.
Tipi: Acque costiere tropicali e subtropicali (meno di 60 m di profondità), Estuari, Baie, Praterie di alghe, Fondali morbidi (sabbia e fango), Spiagge sabbiose (per la nidificazione)
Adattamenti Fisici: Carapace appiattito e leggero, che le permette di muoversi agilmente in acque poco profonde e di nascondersi tra le rocce e le alghe. La pelle più spessa aiuta a ridurre la perdita d'acqua in caso di esposizione all'aria durante la nidificazione.
Adattamenti Comportamentali: La sua natura costiera unica e la mancanza di una fase pelagica indicano un adattamento a specifici ecosistemi. Le uova e i nidiacei sono più grandi di quelli di altre tartarughe marine, il che aumenta le loro probabilità di sopravvivenza.
Lunghezza: N/A
Altezza: N/A
Peso: N/A
Abitudini: Attiva sia di giorno che di notte. Il foraggiamento può avvenire in qualsiasi momento, mentre la nidificazione è prevalentemente notturna.
Socialità: Principalmente solitaria al di fuori della stagione riproduttiva. Si aggrega in gruppi solo per l'accoppiamento e la nidificazione.
Comunicazione: La comunicazione è limitata, basata principalmente su segnali chimici per l'accoppiamento e occasionali segnali fisici.
Migrazione: Le migrazioni sono relativamente limitate rispetto ad altre tartarughe marine, generalmente restando vicino alla piattaforma continentale australiana. Le femmine tornano spesso agli stessi siti di nidificazione.
Territorialità: Non territoriale nelle aree di foraggiamento. Le femmine mostrano fedeltà ai siti di nidificazione ma non difendono un territorio specifico.
Strategie di Difesa: Il carapace appiattito le consente di nascondersi meglio sotto le sporgenze rocciose o nella vegetazione sottomarina. Il nuoto rapido e le immersioni sono le principali strategie di fuga dai predatori.
Modalità: Ovipara. La fecondazione è interna e avviene in mare.
Corteggiamento: Avviene in mare, solitamente vicino alle spiagge di nidificazione, con i maschi che competono per le femmine.
Stagione Riproduttiva: La nidificazione si svolge principalmente durante la stagione secca australiana (maggio-ottobre) o la stagione delle piogge (novembre-marzo), a seconda della regione. Le femmine nidificano ogni 2-3 anni.
Durata Gestazione: L'incubazione delle uova nella sabbia dura circa 50-60 giorni. La temperatura del nido determina il sesso dei nascituri (temperature più calde = più femmine).
Numero Prole: Ogni femmina depone da 2 a 4 nidiate per stagione, con 50-80 uova per nidiata. Le uova sono tra le più grandi tra le tartarughe marine e i nidiacei sono più grandi alla schiusa, il che potrebbe contribuire alla loro sopravvivenza in assenza di una fase pelagica.
Sviluppo Giovani: I piccoli emergono dal nido, di solito di notte, e si dirigono immediatamente verso il mare. A differenza di altre tartarughe marine, non hanno una fase giovanile in mare aperto, ma rimangono in acque costiere e poco profonde, crescendo rapidamente.
Cure Parentali: Assenti. La femmina non fornisce alcuna cura alle uova o ai piccoli dopo la deposizione.
Tipo: Carnivoro opportunista, con una dieta prevalentemente bentonica.
Alimenti Preferiti: Molluschi (bivalvi e gasteropodi), Crostacei (gamberetti, granchi, aragoste), Cetripoli (balani), Meduse, Coralli molli (specialmente Penatulacei, 'penne di mare'), Alghe e alghe marine (occasionalmente)
Tecniche di Caccia: Foraggiamento attivo sul fondo marino, spesso setacciando la sabbia e il fango con la testa e le pinne. Le sue mascelle robuste le permettono di schiacciare i gusci delle prede.
Predatori Naturali: Squali (in particolare lo squalo tigre), Coccodrilli marini (Crocodylus porosus, nelle aree costiere e negli estuari del nord Australia), Dingo e altri mammiferi (per le uova e i nidiacei sulle spiagge), Grandi uccelli rapaci (per i nidiacei in uscita dal nido)
Nutrienti Principali: Proteine (da invertebrati marini), Lipidi, Minerali (calcio da gusci)
Alimenti Consigliati: Molluschi (es. bivalvi, gasteropodi), Crostacei (es. granchi, gamberetti), Meduse, Coralli molli (es. penne di mare), Cetripoli (balani)
Alimenti da Evitare: N/A
Domesticazione: Non addomesticata e incompatibile con la domesticazione.
Impatto Culturale: Ha un significato culturale e spirituale per le popolazioni aborigene australiane, che l'hanno tradizionalmente cacciata per scopi alimentari e cerimoniali, seguendo pratiche sostenibili.
Mitologie & Leggende: Presente in storie, canti e arte delle comunità indigene australiane, dove spesso simboleggia connessione con il mare e cicli naturali.
Usi Tradizionali: Le popolazioni aborigene e degli isolani dello Stretto di Torres hanno tradizionalmente cacciato la tartaruga piatta per la carne e le uova. Questa pratica è oggi regolamentata da leggi australiane per garantire la sostenibilità e i diritti tradizionali.
Animale da Compagnia: Assolutamente no. La detenzione di tartarughe marine è illegale e dannosa per la specie.
Animale da Lavoro: No.
Sfruttamento: Storicamente cacciata dalle popolazioni indigene. Attualmente, lo sfruttamento principale è la cattura accidentale nella pesca commerciale. Il commercio internazionale è vietato.
Uso Principale: N/A
Addestrabilità: N/A
Record: È l'unica specie di tartaruga marina endemica di un singolo continente (Australia e Papua Nuova Guinea meridionale) e l'unica a non avere una fase giovanile pelagica, rimanendo in acque costiere per tutta la vita.
Citazioni Pop Culture: Spesso protagonista di documentari sulla fauna selvatica australiana, come quelli prodotti da National Geographic o BBC Earth, che mettono in risalto la sua unicità e la sua vulnerabilità.
Aneddoti Storici: Identificata come specie distinta solo nel 1974, dopo essere stata a lungo confusa con la tartaruga verde. Il suo carapace sottile la rende meno appetibile per il commercio di 'tartaruga' rispetto ad altre specie.
Stato IUCN: Data Deficient (DD). Sebbene la sua popolazione sia limitata, la mancanza di dati completi rende difficile una valutazione precisa del rischio di estinzione. Tuttavia, è considerata una specie 'near threatened' (quasi minacciata) o 'vulnerable' (vulnerabile) in alcune giurisdizioni australiane a causa delle minacce antropiche.
Citazioni Cities: Appendice I. Il commercio internazionale di Natator depressus e dei suoi prodotti è severamente proibito.
Minacce: Cattura accidentale (bycatch): intrappolamento nelle reti da pesca (in particolare reti da strascico per gamberi, reti da posta) è la minaccia più significativa. ,Predazione di uova e piccoli: da parte di specie native (es. dingo, goannas) e introdotte (es. volpi, maiali selvatici) sui siti di nidificazione. ,Distruzione e degrado degli habitat: sviluppo costiero, erosione delle spiagge di nidificazione, attività minerarie e infrastrutture portuali lungo le coste australiane. ,Inquinamento marino: ingestione di plastica, entanglement in detriti, fuoriuscite di petrolio (data la loro presenza in aree di estrazione di petrolio e gas). ,Cambiamento climatico: l'innalzamento del livello del mare e le temperature più alte che influenzano il rapporto sessi dei nascituri sono preoccupazioni emergenti.
Iniziative di Conservazione: Protezione delle spiagge di nidificazione: monitoraggio, recinzioni dei nidi, controllo dei predatori.Dispositivi di Esclusione per Tartarughe (TEDs): implementazione di TEDs nelle reti da pesca per ridurre le catture accidentali.Aree marine protette (AMP): istituzione di AMP per proteggere gli habitat di foraggiamento e le rotte migratorie.Programmi di ricerca e monitoraggio: per ottenere dati più precisi sulla popolazione e le minacce.Collaborazione con le comunità indigene: per la gestione e la protezione sostenibile delle tartarughe.Regolamentazioni sulla pesca: limitazioni e chiusure stagionali in aree critiche.
Popolazione Stimata: A causa della loro distribuzione limitata e della difficoltà di monitoraggio, non esiste una stima globale precisa della popolazione. Le stime per le femmine nidificanti variano significativamente tra le diverse colonie, ma si ritiene che la popolazione sia relativamente stabile in alcune aree, ma soggetta a fluttuazioni e minacce localizzate. È considerata a rischio a causa della sua distribuzione limitata e delle minacce specifiche.
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