
La Caretta caretta, comunemente nota come tartaruga comune o tartaruga caretta, è una delle più grandi tartarughe marine. Si distingue per il suo massiccio carapace marrone-rossastro a forma di cuore e la sua vita prevalentemente oceanica. È una specie altamente migratoria, conosciuta per le sue lunghe traversate oceaniche.
Dominio: Eukaryota
Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Reptilia
Ordine: Testudines
Famiglia: Cheloniidae
Genere: Caretta
Specie: Caretta caretta
Gruppo: Tartarughe marine
Nome Scientifico: Caretta caretta
Nome Comune: Tartaruga comune
Nomi Alternativi: Tartaruga caretta, Tartaruga marina comune
Durata Media Vita: 50-70 anni in natura, con alcuni individui che superano gli 80 anni.
Tappe Principali: Uovo (nido terrestre), schiusa, fase giovanile pelagica (anni nell'oceano), fase sub-adulta (più costiera), adulto (età riproduttiva). La maturità sessuale viene raggiunta tra i 17 e i 33 anni.
Metamorfosi: Nessuna vera metamorfosi, ma una crescita continua e cambiamenti nelle proporzioni corporee.
Struttura Corporea: Corpo robusto e depresso, con una testa larga e potente. Le pinne anteriori sono grandi e a forma di pagaia, quelle posteriori più piccole e utilizzate per la stabilizzazione e la manovra. Il piastrone (parte ventrale) è generalmente di colore giallo chiaro.
Colore: Carapace marrone rossastro, piastrone giallo pallido, testa e pinne marroni.
Rivestimento: Carapace formato da placche ossee coperte da scaglie cornee spesse e dure. Il piastrone è meno segmentato.
Distintivi: Testa particolarmente grande e robusta con mascelle potenti, Carapace a forma di cuore o ovale, spesso coperto da epifite, Cinque paia di scudi laterali sul carapace (differenza da altre specie di tartarughe marine), Due artigli su ogni pinna anteriore
Lunghezza: 80-120 cm (lunghezza del carapace)
Altezza: Variabile (non applicabile in modo standardizzato)
Peso: 70-180 kg (esemplari adulti, con record che superano i 200 kg)
Metabolismo: Metabolismo ectotermico, con capacità di termoregolazione comportamentale (es. basking). Il tasso metabolico rallenta durante le immersioni.
Sistema Digerente: Apparato digerente robusto, adattato a una dieta onnivora che include organismi con conchiglie dure. Stomaco e intestino in grado di processare prede di varie dimensioni.
Sistema Respiratorio: Polmoni grandi e ben vascolarizzati, permettendo lunghe apnee (fino a diverse ore in condizioni di riposo). La respirazione è intermittente e volontaria.
Sistema Circolatorio: Sistema circolatorio efficiente, con adattamenti per l'immersione profonda, inclusa la capacità di deviare il flusso sanguigno agli organi vitali.
Sistema Nervoso: Sistema nervoso ben sviluppato, con un eccellente senso dell'orientamento che include la magnetorecezione, fondamentale per le migrazioni.
Tipi: Oceani tropicali e temperati, Mari costieri, Estuari, Spiagge sabbiose (per la nidificazione)
Adattamenti Fisici: Corpo idrodinamico, carapace duro e robusto per protezione, arti anteriori trasformati in potenti pinne per il nuoto, ghiandole del sale per l'osmoregolazione.
Adattamenti Comportamentali: Immersioni prolungate, navigazione magnetica per orientarsi, deposizione delle uova notturna sulla terraferma, letargo in alcune aree fredde.
Lunghezza: 80-120 cm (lunghezza del carapace)
Altezza: Variabile (non applicabile in modo standardizzato)
Peso: 70-180 kg (esemplari adulti, con record che superano i 200 kg)
Abitudini: Principalmente diurno in mare aperto, notturno durante la nidificazione a terra, Nuotatrice eccellente e longeva
Socialità: Generalmente solitaria, si aggrega solo durante la stagione riproduttiva in determinate aree.
Comunicazione: Principalmente attraverso segnali chimici e tattili. I suoni sono rari e limitati a situazioni di stress o accoppiamento.
Migrazione: Specie altamente migratrice, compie lunghe distanze tra le aree di foraggiamento e quelle di nidificazione. Le rotte migratorie sono complesse e si basano su campi magnetici terrestri.
Territorialità: Non territoriale in mare aperto, ma le femmine mostrano una fedeltà al sito di nidificazione (natal homing).
Strategie di Difesa: Retrazione della testa e delle pinne nel carapace (parziale), nuoto veloce e immersioni rapide per sfuggire ai predatori. Le mascelle possono infliggere morsi dolorosi.
Modalità: Ovipara. La fecondazione è interna.
Corteggiamento: Accoppiamenti avvengono in mare aperto, spesso con più maschi che competono per una femmina. Il corteggiamento include inseguimenti e morsi.
Stagione Riproduttiva: La nidificazione avviene principalmente in primavera ed estate (tra maggio e settembre nel Mediterraneo), con variazioni a seconda della latitudine.
Durata Gestazione: L'incubazione delle uova dura circa 60-80 giorni, fortemente influenzata dalla temperatura della sabbia (determina anche il sesso dei nascituri).
Numero Prole: Ogni femmina depone da 2 a 5 nidiate per stagione, con 80-120 uova per nidiata. Le uova sono sferiche e dal guscio morbido.
Sviluppo Giovani: Dopo la schiusa, i piccoli (circa 4-5 cm) emergono dal nido, di solito di notte, e si dirigono autonomamente verso il mare. Il periodo giovanile è pelagico.
Cure Parentali: Assenti. Una volta deposte le uova, la femmina torna in mare e non ha alcun ruolo nella cura dei piccoli.
Tipo: Onnivoro opportunista, con una forte predilezione per gli invertebrati bentonici.
Alimenti Preferiti: Granchi, Molluschi bivalvi e gasteropodi, Ricci di mare, Meduse, Gamberetti, Piccoli pesci
Tecniche di Caccia: Foraggiamento attivo sui fondali marini, spesso usando le potenti mascelle per schiacciare conchiglie e gusci. Può anche catturare prede in acque libere.
Predatori Naturali: Squali (specialmente squalo tigre), Orche, Grandi pesci predatori (per i giovani), Uccelli marini e mammiferi (per i piccoli appena nati), Volpi, ratti e altri predatori terrestri (per le uova e i nidiacei)
Nutrienti Principali: Proteine (da invertebrati e pesci), Grassi (da organismi marini), Calcio (da conchiglie e gusci), Vitamine e minerali (da alghe e altri organismi)
Alimenti Consigliati: Granchi (di varie specie), Molluschi (es. cozze, ostriche, lumache di mare), Meduse (anche se a basso valore nutritivo), Gamberetti, Pesci (piccoli, come aringhe o sardine), Ricci di mare
Alimenti da Evitare: N/A
Domesticazione: Non addomesticata e impossibile da addomesticare.
Impatto Culturale: Simbolo di longevità, saggezza, pazienza e connessione con l'oceano in molte culture. Rappresentata nell'arte, nella letteratura e nelle tradizioni marine.
Mitologie & Leggende: Presente in diverse mitologie indigene come creatura sacra o portatrice della terra. In alcune leggende orientali, la tartaruga sorregge il mondo.
Usi Tradizionali: In passato e in alcune aree tuttora, la carne e le uova erano consumate, il carapace usato per oggetti decorativi o utensili (sebbene ora illegale nella maggior parte dei paesi).
Animale da Compagnia: Assolutamente no. Sono animali selvatici protetti.
Animale da Lavoro: No.
Sfruttamento: Principalmente attraverso la pesca accidentale e, in minor misura, la pesca illegale mirata per carne e uova. Il turismo incontrollato nelle aree di nidificazione è un'altra forma di sfruttamento.
Uso Principale: N/A
Addestrabilità: N/A
Record: Una delle più antiche specie di rettili ancora esistenti, con una storia evolutiva di milioni di anni. Record di profondità di immersione e distanza migratoria tra le tartarughe marine.
Citazioni Pop Culture: Nemo, Alla ricerca di Dory, Teenage Mutant Ninja Turtles (Leonardo, Donatello, Michelangelo, Raffaello, anche se sono tartarughe terrestri/mutanti, hanno accresciuto la popolarità delle tartarughe).
Aneddoti Storici: Le tartarughe marine erano un'importante fonte di cibo per i marinai durante i lunghi viaggi oceanici. Cristoforo Colombo e altri esploratori ne documentarono la presenza in gran numero.
Stato IUCN: Vulnerabile (VU). La popolazione è in declino a causa di molteplici minacce.
Citazioni Cities: Appendice I. Il commercio internazionale di Caretta caretta e dei suoi prodotti è vietato.
Minacce: Inquinamento marino: plastica, inquinanti chimici e idrocarburi che causano malattie, intossicazioni e ostruzioni intestinali. ,Pesca accidentale (bycatch): intrappolamento in reti da pesca (strascico, palangari) e attrezzi da pesca fantasma, causando annegamento. ,Distruzione e degrado degli habitat di nidificazione: sviluppo costiero, erosione delle spiagge, turismo e illuminazione artificiale che disorienta i nidiacei. ,Cambiamento climatico: alterazione del rapporto sessi delle uova (temperature più elevate producono più femmine), aumento delle tempeste che distruggono i nidi. ,Commercio illegale: anche se protetta, esiste ancora un mercato nero per la carne e le uova. ,Collisioni con imbarcazioni.
Iniziative di Conservazione: Protezione delle spiagge di nidificazione: istituzione di aree marine protette, monitoraggio dei nidi, traslocazione di nidi a rischio.Regolamentazione della pesca: utilizzo di dispositivi di esclusione delle tartarughe (TED) nelle reti da strascico, limiti di pesca.Riduzione dell'inquinamento: campagne di sensibilizzazione, pulizia delle spiagge, sviluppo di alternative alla plastica.Ricerca e monitoraggio: studi sulle rotte migratorie e la genetica delle popolazioni.Centri di recupero: cura e riabilitazione di esemplari feriti.
Popolazione Stimata: Le stime variano, ma si aggirano sulle centinaia di migliaia di individui adulti a livello globale, con popolazioni frammentate e alcune in grave declino.
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